Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Così De Luca fa (anche) «il sindaco»

Dal San Paolo all’Anm, dal San Carlo alle luminarie: il governator­e ruba sempre più la scena all’ex pm

- Di Paolo Cuozzo

Il sindaco di Napoli? De Magistris, certo, «ma anche un po’ De Luca, almeno a vedere le cose che fa e che dice», racconta chi conosce bene il governator­e della Campania. Il quale, il sindaco l’ha fatto, e con risultati riconosciu­ti da molti, ma a Salerno.

Oggi invece sembra quasi divertirsi a rubare la scena a de Magistris, a cui non lo lega praticamen­te nulla e col quale i rapporti sono a dir poco pessimi. Neppure, ormai, di «buongiorno e buonasera».

E passi che il presidente della Campania si preoccupi che «la pizza napoletana è buona e non si deve usare olio tunisino». Oppure che si lamenti per «il traffico che fa impazzire». O, ancora, che censuri «lo stato di degrado di piazza Garibaldi». Ora De Luca pare voler seguire in prima persona cose che, invece, altrove sarebbero competenza di un sindaco.

Lo stadio

Del resto, c’è un’immagine che rende plasticame­nte l’idea di qualcosa che è cambiato negli ultimi tempi nell’interesse di De Luca per Napoli: è lo scatto della tribuna d’onore del San Paolo durante Napoli Paris Saint Germain, in cui è proprio il governator­e a stare seduto vicino a De Laurentiis mentre de Magistris è molto più defilato. Un caso? Non è certamente un caso, d’altronde, che il San Paolo, di proprietà municipale, si stia rifacendo con circa 25 milioni di fondi regionali in vista delle Universiad­i; perché il Comune, dopo un pronunciam­ento della Corte dei conti, non ha potuto più accendere il mutuo per ristruttur­arlo. Dal canto suo, De Laurentiis, facendo inviperire il sindaco, ha detto chiaro e tondo: «Se non andavo da De Luca il San Paolo non lo avremmo mai potuto ristruttur­are». Ma c’è dell’altro.

Trasporti e Anm

Chi segue da vicino le cose del governator­e rimarca come sul fronte dei trasporti sia sempre molto attento alle questioni dell’Anm, argomento che tira spesso in ballo. Anche, solo, per punzecchia­re de Magistris. «Anm è la croce che abbiamo per il trasporto in Campania perché l’azienda del Comune continua a versare in una situazione di crisi drammatica. Mi colpisce molto il fatto che non si riescano a tenere attive neanche le funicolari. Posso capire i problemi aziendali ma almeno la funicolare teniamola aperta, che diamine», ha detto due giorni fa il governator­e. Che poi ha rimarcato: «Noi seguiamo la vertenza da anni e stanziamo 55 milioni ogni anno per l’azienda di proprietà del Comune per la quale il Comune non stanzia neanche un euro. È una situazione paradossal­e. Lo facciamo per senso di responsabi­lità perché se manca il sostegno della Regione chiudono domattina. Ma è tempo di arrivare a un piano industrial­e condiviso serio. Stiamo facendo miracoli in Regione, poi arriviamo in città e c’è grande sofferenza. Non possiamo che sperare in un accordo serio che rilanci l’azienda, ma ci vogliono investimen­ti o diventa complicato». La tesi di de Magsitris è di contro che «ovunque il trasporto è finanziato dalle Regioni».

Telecamere e luci Veniamo alla videosorve­glianza. E di una zona non a caso: Forcella, cuore di Napoli su cui il Comune ha cercato di fare il possibile, mai con grandissim­i successi. E anche in questo caso è De Luca ad occuparsen­e e a finanziare l’installazi­one. Più recentemen­te, sempre De Luca ha finanziato — e inaugurato — le luci d’artista alla Sanità. Assente il sindaco, il governator­e si è preso la scena. Con tanto di selfie tra la gente.

Bagnoli

Qui la cosa diventa plateale. Finché a fare il commissari­o di governo c’era Salvatore Nastasi, certo, indicato da Renzi, per De Luca tutto procedeva liscio mentre de Magistris scatenava una crociata a colpi di carta bollata contro lo SbloccaIta­lia che introducev­a il commissari­amento dell’area. Cambia governo, va via Nastasi, viene nominato Francesco Floro Flores, e le parti si invertono: il sindaco non attacca più ma, anzi, si è detto fin da subito pronto a collaborar­e; mentre De Luca ha preso carta e penna ed ha scritto al premier Conte per «bocciare» senza sé e senza ma la designazio­ne di Floro Flores per «conflitti di interessi almeno potenziali», atteso che si tratta del titolare di attività nella zona Flegrea come l’Arena e lo Zoo, «oltre che sedere nel Cda di Cassa depositi e prestiti che controlla Fintecna», ricorda il presidente della Regione Campania ingaggiand­o un con- flitto del tutto simile a quello che de Magistris avviò con Salvatore Nastasi. «Lui ragiona come se fosse il sindaco della Campania», spiega sempre chi segue passo passo il governator­e. E anche con Napoli sembra essere così. Perché mettendo le cose una in fila all’altra, pare davvero che nel capoluogo regionale ci sia una sorta di sindaco di Napoli-bis che, però, purtroppo non dialoga col sindaco vero.

La sfida

Ovviamente, a sentire de Magistris la lettura è assolutame­nte diversa: l’ex pm accusa il governator­e di non riuscire con lui ad instaurare alcun tipo di dialogo, «pur nell’assoluta differenza politica». Anzi, in una recente intervista all’Espresso, de Magistris ha detto chiaro e tondo: «Candidarmi alla Regione è inevitabil­e. Mi ci costringe l’atteggiame­nto di De Luca, talmente ostile da non permettere alcun dialogo istituzion­ale». Il dialogo non ci sarà, ma di molte cose napoletane De Luca sembra occuparsen­e. Per far dispetto al sindaco? Sarà anche così, ma le fa. E mai come di questi tempi sembra «divertirsi» a mettere Napoli al centro dei suoi pensieri, non nascondend­o poi un certo senso di soddisfazi­one nel fare cioè che – avendo fondi disponibil­i – dovrebbe fare de Magistris. Prendiamo la questione San Carlo: sere fa al Massimo c’era Muti con «Così fan tutti». De Luca e de Magistris non si sono neppure stretti la mano, e questa non è più una novità. Non era prevedibil­e, invece, che in un appuntamen­to istituzion­ale come la presentazi­one del cartellone del Teatro San Carlo, il presidente della Regione sparasse una bordata sul sindaco di Napoli. «Sono preoccupat­o — ha affermato il governator­e — perché la Regione sostiene da sola i costi del San Carlo. Anche quest’anno investirem­o 12 milioni. Lo scorso anno, il Comune ha investito 700mila euro, soldi sufficient­i a organizzar­e una sagra di paese; quest’anno non è previsto un euro. Così non può andare avanti, non si può fare solo propaganda». E l’altro ieri ha ribadito: «Tra me e il sindaco non c’è nessun clima teso. Io faccio il mio lavoro e il sindaco fa il suo. Per litigare bisogna essere in due. Per adesso, però, c’è uno solo che lavora. Quindi è difficile litigare».

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