Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Addio alla linea: il cambio in difesa
La rivoluzione di Ancelotti dopo il ko contro la Sampdoria Ecco i punti di riferimento del dopo Sarri: l’uomo e la palla
NAPOLI Giocando con una citazione illustre di Carlo Levi, potremmo affermare che Sarri si è fermato a Genova perché Ancelotti ha intensificato la rivoluzione dopo i colpi inflitti a Marassi da Quagliarella e Defrel. Il Napoli era nella terra di mezzo, conservava il 4-3-3 e tutti i principi di gioco della filosofia di Sarri. In fase difensiva l’ossessivo criterio della linea, i movimenti di reparto imparati a memoria su cui Sarri ha costruito il suo percorso, portando il Napoli dai 54 gol subiti nell’ultimo campionato con Benitez in panchina ai 29 dello scudetto sfiorato con 91 punti, rappresentavano il background di una squadra che provava ad esprimere le sue certezze come se il cambiamento non ci fosse mai stato. Per crescere bisogna voltar pagina e dopo il ko di Marassi Ancelotti ha cambiato modulo, dal 4-3-3 al 4-4-2 proprio per potenziare la fase di non possesso. Sei gol subiti nelle prime tre partite erano un macigno, Ancelotti ha voluto migliorare la copertura del campo in ampiezza per proteggersi anche dalle transizioni degli avversari negli spazi concessi da una squadra che tendeva a sfilacciarsi. Una rivoluzione copernicana, Ancelotti ha cambiato la filosofia di riferimento in entrambe le fasi: a livello difensivo i punti di riferimento sono l’uomo e la palla, la linea è un criterio organizzativo, non la soluzione di reparto su cui impostare la copertura degli spazi, la «luce» con cui liberarsi dalle ombre delle proprie incertezze. Ancelotti ha scommesso sul valore del suo organico, ha lavorato per far migliorare gli azzurri nelle letture individuali e di reparto senza appoggiarsi necessariamente all’armonia della linea. Koulibaly è la certezza assoluta, Albiol il punto di riferimento nella costruzione, sugli esterni bassi c’è stata qualdiciotto che sofferenza, Mario Rui a Bergamo ha dimostrato di essere cresciuto sotto il profilo delle letture, Hysaj fatica un po’ di più perché nella sua carriera ha avuto solo Sarri come allenatore. Un percorso necessario anche per inserire nuovi acquisti come Malcuit o giocatori come Maksimovic ai margini del progetto tecnico con Sarri. Il Napoli ha subito