Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Falsi carabinieri e rapinatori a Chiaia: presi
Quando entravano in azione pianificavano il colpo per giorni. Erano precisi, sistematici e quindi imprendibili. Fino a quando lungo il loro percorso non sono incappati in una pattuglia di Falchi. Sono finiti in carcere sei: erano finti carabinieri che terrorizzavano Chiaia mettendo a segno colpi direttamente negli appartamenti. Entravano nelle case grazie a decreti di perquisizione che creavano di volta in volta. L’ultimo colpo due giorni fa alla Riviera di Chiaia e se non fosse stato per l’intervento della polizia sarebbero riuscito a portare via circa 6mila euro in contanti e un Rolex. Avevano anche le pettorine dei carabinieri, una pistola calibro 9x21, i lampeggianti, le palette per i posti di blocco. Insomma era una vera squadra del terrore di «specialisti» certamente, ognuno dei quali con ruoli ben precisi. C’era chi si occupava dei sopralluoghi davanti ai portoni dove c’erano le vittime, poi chi invece era in scooter a pattugliare la zona e segnalare ai complici l’arrivo di persone sospette o forze dell’ordine e infine chi, come un grande attore, fingeva di essere un carabiniere e chiedeva di entrare nell’appartamento da perquisire. Il copione era sempre lo stesso, recitato a memoria, ma che era tanto incisivo da far cadere tutti. Per ora ai sei arrestati (Salvatore Mauro, Alberto Cacace, Emiliano Brullino, Paolo Lo Giudice, Ciro Pizzo, Gaetano Vaccaro), è contestato solo il colpo della Riviera di Chiaia, ma le indagini della Squadra Mobile della polizia, sono appena iniziate e c’è il sospetto che la squadra del terrore possa aver messo a segno altri colpi simili, sempre in zona, e con la stessa tecnica.