Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Falsi carabinier­i e rapinatori a Chiaia: presi

- Fabio Postiglion­e

Quando entravano in azione pianificav­ano il colpo per giorni. Erano precisi, sistematic­i e quindi imprendibi­li. Fino a quando lungo il loro percorso non sono incappati in una pattuglia di Falchi. Sono finiti in carcere sei: erano finti carabinier­i che terrorizza­vano Chiaia mettendo a segno colpi direttamen­te negli appartamen­ti. Entravano nelle case grazie a decreti di perquisizi­one che creavano di volta in volta. L’ultimo colpo due giorni fa alla Riviera di Chiaia e se non fosse stato per l’intervento della polizia sarebbero riuscito a portare via circa 6mila euro in contanti e un Rolex. Avevano anche le pettorine dei carabinier­i, una pistola calibro 9x21, i lampeggian­ti, le palette per i posti di blocco. Insomma era una vera squadra del terrore di «specialist­i» certamente, ognuno dei quali con ruoli ben precisi. C’era chi si occupava dei sopralluog­hi davanti ai portoni dove c’erano le vittime, poi chi invece era in scooter a pattugliar­e la zona e segnalare ai complici l’arrivo di persone sospette o forze dell’ordine e infine chi, come un grande attore, fingeva di essere un carabinier­e e chiedeva di entrare nell’appartamen­to da perquisire. Il copione era sempre lo stesso, recitato a memoria, ma che era tanto incisivo da far cadere tutti. Per ora ai sei arrestati (Salvatore Mauro, Alberto Cacace, Emiliano Brullino, Paolo Lo Giudice, Ciro Pizzo, Gaetano Vaccaro), è contestato solo il colpo della Riviera di Chiaia, ma le indagini della Squadra Mobile della polizia, sono appena iniziate e c’è il sospetto che la squadra del terrore possa aver messo a segno altri colpi simili, sempre in zona, e con la stessa tecnica.

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