Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Les Filles de Illighadad, voci etniche
La Basilica di San Giovanni Maggiore accoglie stasera la musica del deserto con il concerto de Les Filles de Illighadad, gruppo di ragazze avant rock provenienti dal villaggio omonimo del Niger, terra benedetta dalla musa delle sette note, fautrici di un nuovo genere musicale dove la chitarra tuareg si mescola al blues. Evento presentato dalla rassegna musicale Synth di Cesare Settimo con le università L’Orientale e Federico II”. Les Filles de Illighadad presentano il loro primo cd in studio “Eghass Malan”. Con la cantante Fatou Seidi Ghali, le cugine Talamnou Akrouni e Mariama Assouan e suo fratello. Una musica antica, dove la polifonia delle voci trasporta l’ascoltatore in un cerimoniale atavico e misterioso, in cui il battito delle mani fa da cornice alle percussioni e agli arpeggi di chitarra ipnotici e circolari: musica takamba e tendé, un blues del deserto che richiama il sound di band come i Tinariwen e i Tamikrest. Prima del live ci sarà un’introduzione sul mondo Tuareg, il cui coordinamento tecnicoscientifico è curato dalla musicista e orientalista specializzata in sinologia Francesca Fariello, e che vedrà gli interventi di Anna Maria Di Tolla, in collaborazione con Valentina Schiattarella, e Lello Savonardo. Poi, la proiezione del video «La Ri-generazione dell’antico», curato da Anna Maria D’Onofrio e da Maria Anna Cucca, Mariella De Riggi, Marilena Guadagno, Cristiana Merluzzo, Mafalda Racana, Francesca Somma e della stessa Fariello.