Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ecco che cosa sto facendo per Bagnoli
Caro direttore, vorrei replicare a quanto scritto da Marco Demarco. Articolo che leggo solo ora, in un attimo di calma, in cui vengo definito «il Commissario Fantasma».
Lei, dottor Demarco, mi ritiene lontano dal mio ufficio operativo, al punto che altrove, magari in un paese normale, sarei da licenziare.
La mia mancanza dalla scena avrebbe dovuto allarmare le autorità, ed invece , della mia assenza se ne accorgono solo i Comitati. Lei scrive con vigore, come, se tutto quanto lei cita, sia documentabile, perché, ho motivo di ritenere, che secondo lei la verità non va documentata, la verità è implicita nel suo racconto.
Nella mia cultura di imprenditore napoletano, oggi di persona impegnata nell’esercizio di una funzione di grande responsabilità e altrettanti gravi rischi, ho sempre preferito non citare mai quello che si sta facendo, ma solo quanto si è fatto.
Lei mi costringe, anche per la violenza delle sue affermazioni a contraddirla, di più e me ne rammarico, per la sua storia, a smentirla. Di me, della mia determinazione, della mia volontà a fare se ne sono accorti in tanti, perché tanti sono gli attori che incidono sul tema Bagnoli. A Bagnoli non è più il tempo dei proclami, ma il tempo del fare, e del fare presto. Il tema complesso che stiamo portando avanti insieme ai tecnici di Invitalia è la
chiusura dal Praru, (Programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana) sulla quale chiusura oggi incidono due ministeri e relative commissioni. Tale attività in conclusione a giorni, determinerà, a ragione, la convocazione della cabina di regia e la successiva conferenza servizi. Il Praru definisce destinazione d’uso e volumetrie, e consentirà finalmente le regole di bonifica. Traduco: di bonifiche non si può parlare seriamente, senza il Praru.
Bagnoli è impregnata di contenziosi di piccola e grande dimensione, spesso intrecciati uno nell’altro. Stiamo affrontando con determinazione il contenzioso Cementir, (20 anni) che consegnerebbe a Invitalia-commissario un’area strategica e soprattutto priva di sequestro e quindi aggredibile. A Bagnoli esiste un sistema complesso per la depurazione delle acque gestito in maniera artigianale, e che invece si sta trasferendo per competenza e responsabilità ad Abc che sarà poi destinataria finale del controllo delle acque a Bagnoli.
Si è ad un punto definitivo per la progettazione della bonifica dell’ex area Eternit, che potrebbe essere messa a gara nei prossimi mesi. Ma sul tema bonifica, di grande delicatezza, ho richiesto la diretta collaborazione di un tecnico di fama nazionale, con il quale insieme ad Invitalia, e con il contributo di Anac, Prefettura e Procura, si definisca un processo standard, che sancisca: dalla modalità di gara fino al controllo dell’attuazione del trasporto a rifiuto. Ci stiamo preoccupando di assegnare a terzi (preferibilmente soggetti pubblici) il Turtle Point (c’è grande interesse della stazione Dohrn), la Porta del parco, che necessita di interventi di manutenzione e l’area sportiva, per evitare che la Regione abbia da restituire alla Comunità europea 65 milioni di euro.
Per quanto attiene la dotazione finanziaria: ci sono in cassa 71 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i 50 previsti dal ministro del Sud, assolutamente sufficienti per i prossimi impegni.
Stiamo facendo tanto altro, e con grande soddisfazione le dico, con entusiasmo crescente di tutti, perché piano piano, ma irresistibilmente ci si convince che a Napoli, anche a Bagnoli si può fare.
Su una cosa aveva ragione, però, per fare tutto quello che serve e nei tempi giusti, ci vorrebbe una figura capace di governare le situazioni complesse.