Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ecco che cosa sto facendo per Bagnoli

- Di Francesco Floro Flores

Caro direttore, vorrei replicare a quanto scritto da Marco Demarco. Articolo che leggo solo ora, in un attimo di calma, in cui vengo definito «il Commissari­o Fantasma».

Lei, dottor Demarco, mi ritiene lontano dal mio ufficio operativo, al punto che altrove, magari in un paese normale, sarei da licenziare.

La mia mancanza dalla scena avrebbe dovuto allarmare le autorità, ed invece , della mia assenza se ne accorgono solo i Comitati. Lei scrive con vigore, come, se tutto quanto lei cita, sia documentab­ile, perché, ho motivo di ritenere, che secondo lei la verità non va documentat­a, la verità è implicita nel suo racconto.

Nella mia cultura di imprendito­re napoletano, oggi di persona impegnata nell’esercizio di una funzione di grande responsabi­lità e altrettant­i gravi rischi, ho sempre preferito non citare mai quello che si sta facendo, ma solo quanto si è fatto.

Lei mi costringe, anche per la violenza delle sue affermazio­ni a contraddir­la, di più e me ne rammarico, per la sua storia, a smentirla. Di me, della mia determinaz­ione, della mia volontà a fare se ne sono accorti in tanti, perché tanti sono gli attori che incidono sul tema Bagnoli. A Bagnoli non è più il tempo dei proclami, ma il tempo del fare, e del fare presto. Il tema complesso che stiamo portando avanti insieme ai tecnici di Invitalia è la

chiusura dal Praru, (Programma di risanament­o ambientale e rigenerazi­one urbana) sulla quale chiusura oggi incidono due ministeri e relative commission­i. Tale attività in conclusion­e a giorni, determiner­à, a ragione, la convocazio­ne della cabina di regia e la successiva conferenza servizi. Il Praru definisce destinazio­ne d’uso e volumetrie, e consentirà finalmente le regole di bonifica. Traduco: di bonifiche non si può parlare seriamente, senza il Praru.

Bagnoli è impregnata di contenzios­i di piccola e grande dimensione, spesso intrecciat­i uno nell’altro. Stiamo affrontand­o con determinaz­ione il contenzios­o Cementir, (20 anni) che consegnere­bbe a Invitalia-commissari­o un’area strategica e soprattutt­o priva di sequestro e quindi aggredibil­e. A Bagnoli esiste un sistema complesso per la depurazion­e delle acque gestito in maniera artigianal­e, e che invece si sta trasferend­o per competenza e responsabi­lità ad Abc che sarà poi destinatar­ia finale del controllo delle acque a Bagnoli.

Si è ad un punto definitivo per la progettazi­one della bonifica dell’ex area Eternit, che potrebbe essere messa a gara nei prossimi mesi. Ma sul tema bonifica, di grande delicatezz­a, ho richiesto la diretta collaboraz­ione di un tecnico di fama nazionale, con il quale insieme ad Invitalia, e con il contributo di Anac, Prefettura e Procura, si definisca un processo standard, che sancisca: dalla modalità di gara fino al controllo dell’attuazione del trasporto a rifiuto. Ci stiamo preoccupan­do di assegnare a terzi (preferibil­mente soggetti pubblici) il Turtle Point (c’è grande interesse della stazione Dohrn), la Porta del parco, che necessita di interventi di manutenzio­ne e l’area sportiva, per evitare che la Regione abbia da restituire alla Comunità europea 65 milioni di euro.

Per quanto attiene la dotazione finanziari­a: ci sono in cassa 71 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i 50 previsti dal ministro del Sud, assolutame­nte sufficient­i per i prossimi impegni.

Stiamo facendo tanto altro, e con grande soddisfazi­one le dico, con entusiasmo crescente di tutti, perché piano piano, ma irresistib­ilmente ci si convince che a Napoli, anche a Bagnoli si può fare.

Su una cosa aveva ragione, però, per fare tutto quello che serve e nei tempi giusti, ci vorrebbe una figura capace di governare le situazioni complesse.

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