Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Virgiliano resterà così Non ci sono soldi per i pini
Per eliminare ceppi e piantare nuovi alberi occorrerebbero 170 mila euro
Viale Virgiliano resterà così come è, cioè senza alberi, deserto e desolato. Il Comune non ha i soldi per ripiantare i pini che sono stati tagliati.
Centomila, duecentosessanta e duecentocinquanta. E’ la terna del disastro per il quale gli storici pini posillipini hanno lasciato il passo ad una squallida sequela di ceppaie. Centomila — spicciolo in più o in meno — è il budget lordo che per il 2018 il Comune ha assegnato alla cura degli alberi cittadini. E’ stata bandita una gara di appalto ed è stata aggiudicata a «Verde Golfo». Centomila euro sono insufficienti anche a gestire gli alberi in una singola municipalità.
Duecentosessanta sono gli alberi che «Verde Golfo» ha cancellato dal panorama di viale Virgilio. Pini ai quali la tempesta di scirocco di fine ottobre ha inferto il colpo fatale ma che erano da tempo ammalorati a causa di una cocciniglia che li ha aggrediti e rispetto alla quale le contromisure adottate dal Comune sono state pari a zero. Lo denunciava già a marzo 2017 l’agronomo Alfredo Diana, ex presidente di Confagricoltura, che abita a Posillipo. «Non è stato fatto nulla — commenta ora — eppure i rimedi esistono. Bisogna irrorare le piante con oli minerali. Nulla di parne ticolarmente tossico. Basterebbe chiudere la strada per un giorno dopo il trattamento». Ma torniamo alla terna della disgrazia dei pini posillipini. Il terzo numero, 250, è il costo necessario a sradicare ciascuna delle ceppaie che sono rimaste a terra. Moltiplicato per 260 alberi –—quelli abbattuti, appunto — fa 65 mila euro. Immaginando poi che ognuna di quelle piante vada sostituita con un altro esemplare e considerando che un albero di 4 metri costa circa 400 euro, ecco che ai 65.000 euro bisognerebbe aggiunger- altri 104.000 solo per recuperare il verde perduto questo autunno nella zona di Posillipo.
I soldi, però, non ci sono: le ultime fatture saldate dall’amministrazione alle aziende che si occupano degli alberi in città risalgono a tre anni fa. Restano, naturalmente, alcuni dubbi da chiarire. Il primo riguarda l’attività dei giardinieri e dei potatori del Comune che, ormai da anni, esternalizza tutte le attività sugli alberi. Il secondo è relativo ai motivi per i quali Palazzo San Giacomo destina così poco alla cura del verde in città. Il terzo quesito verte sulle ragioni dell’inerzia nel contrastare la cocciniglia che ha creato tanti danni ai pini di Posillipo.
Ecco le risposte di Ciro Borriello, assessore al Verde ed ai parchi. «Abbiamo solo una decina di potatori — dice — e tutti anziani. Non abbiamo neppure i mezzi per lavorare sugli alberi di alto fusto. In questo momento il Comune ha un solo camioncino con cestello». Quanto alla miseria delle risorse per il verde, afferma: «In un Comune in predissesto la Ragioneria generale non autorizza le spese». Relativamente, infine, ai mancati trattamenti fitosanitari, sostiene: «Il prodotto contro la cocciniglia non può essere irrorato in un conte- sto urbanizzato ed affollato». Bisogna dunque rassegnarsi alla morte di altre centinaia di piante senza che siano neppure sostituite? «Sto cercando con la Città metropolitana di reperire risorse — risponde l’assessore — ed a breve scriverò una lettera al collega al Bilancio per recuperare altri 500 o 600 mila euro». Troppo tardi, in ogni caso, per i 260 pini già abbattuti a viale Virgilio e per le centinaia che, negli ultimi 15 anni, li hanno preceduti nelle strade limitrofe.
Borriello
Siamo senza mezzi per lavorare Abbiamo soltanto una decina di potatori