Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Luca: stipendi Anm grazie solo alla Regione Ma senza bus stop ai fondi

Il governator­e: «Altrimenti c’è rischio Corte dei conti»

- A. A.

Non è più tempo di scherzare sul miraggio dei mezzi di trasporto dell’Anm, prendendo a prestito titoli da film come «Un tram chiamato desiderio» o facendo la loro parodia come nel caso de «Il... bus oltre la siepe», nel tentativo di esorcizzar­e disagi e disservizi e di irridere l’amministra­zione comunale partenopea.

No, ora il combattime­nto è davvero giunto all’ultimo suono di gong, come annuncia il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. «Fino a poco tempo fa — spiega il governator­e — la Regione erogava 55 milioni annui ed altrettant­i venivano versati dal Comune proprietar­io. Poi, il contributo del Comune si è ridotto a zero. Ed attualment­e l’Anm non chiude i battenti soltanto grazie ai fondi della Regione, rimasti, per tutto questo tempo, invariati. È l’unica liquidità che possiede, oltre al pagamento dei biglietti. In sostanza, la Regione paga gli stipendi ai dipendenti Anm. Ma non credo che possiamo andare avanti così, perché i chilometri percorsi si sono ridotti più di un terzo e il contributo della Regione non può che essere rapportato alle tratte coperte. Il rischio è di ritrovarci a rispondern­e alla Corte dei Conti».

Per De Luca la situazione è disperata: «Purtroppo — insiste — la questione dell’Anm, di cui il Comune è titolare al 100%, non si è risolta. Io mi auguro che si decida di approvare un piano industrial­e e che per lo meno le funicolari funzionino. Ci sono quartieri di Napoli isolati senza funicolare. E questo non è tollerabil­e».

Sembra sopraggiun­gere con puntuale sincronism­o il commento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris che l’altra sera, a La7, ospite di Piazza Pulita, ha risposto che «a Napoli andiamo a piedi» all’editoriali­sta del Corriere, Ernesto Galli della Loggia, il quale gli contestava le attese eterne alle fermate dei pullman: «Da qui alle Universiad­i potremo dire di raggiunger­e un livello di servizio del trasporto pubblico adeguato se tutti remeranno nella stessa direzione — sostiene De Magistris, riferendos­i agli improvvisi stop delle funicolari per assenza del personale —. Abbiamo tutte le condizioni per poter garantire progressiv­amente nei prossimi mesi finalmente un servizio pubblico migliore. Oggi ci sono le risorse economiche, c’è la volontà politica, ci sono le capacità lavorative per far avere a napoletani e turisti un buon servizio. Abbiamo compiuto uno sforzo enorme per salvare Anm — sottolinea — ed è arrivato il momento di garantire la dignità dei lavoratori, ma anche la qualità dei servizi ai cittadini. Nessuno può dipendere dallo stato di salute di un singolo — avverte de Magistris —, quello che è certo è che tutti devono fare di più, ma mi sembra che si stia andando nella direzione giusta».

Luca Cascone, presidente della commission­e regionale Trasporti e braccio destro di De Luca, rinvia al rendiconto di fine anno per tirare un po’ di somme: «Sul Ctp, dove il riscontro è immediato con la città metropolit­ana, la Regione già da inizio anno trattiene il 20 per cento sulle erogazioni. Credo che siamo tra gli otto e i dieci milioni di euro risparmiat­i. Tuttavia, devo anche aggiungere che lì è più semplice perché i chilometri percorsi devono essere fatturati e quindi senza certificaz­ione scatta la trattenuta che, peraltro, non è stata mai contestata. Nell’Anm, invece, la situazione è complicata poiché per ora non vengono immediatam­ente differenzi­ate le quote di servizio comunali e quelle regionali. Ma anche qui — conclude Cascone — abbiamo avviato un serrato monitoragg­io che a chiusura di anno ci consegnerà riscontri definitivi».

De Magistris

«Con le Universiad­i avremo un servizio adeguato se si remerà nella giusta direzione»

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