Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Uomini e donne, arguta altalena delle relazioni secondo LaBute
Se, per dirla con Agatha Christie, un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova, non c’è dubbio che al nuovo allestimento napoletano di un testo di Neil LaBute, si possa affermare che l’autore americano sia oggi fra i più arguti indagatori delle contraddizioni relazionali fra uomini e donne. È stato così in Some girl(s), poi in Autobahn e ora lo è ancor di più in Fat pig, in scena fino a domani al Ridotto del Mercadante per la regia di Alfonso Postiglione. Perché stavolta l’immenso tema al centro dell’agile pièce è l’impossibile quadratura del cerchio fra il sentire e l’apparire. Materia non nuova, ma che LaBute ha il coraggio di sbattere in faccia al pubblico grazie a un quadrilatero sghembo, composto dal protagonista Tom, impiegato di bell’aspetto alle prese con l’attrazione per la grassa Helen, autoironica bibliotecaria, sottoposto però al giudizio del cinico amico Carter e di Jeannie, l’avvenente segretaria con cui ha condiviso un flirt. Una gara impari fra sentimenti e conformismo, qui declinata con televisiva linearità da Daria D’Antonio, Dario Rea, Emanuele D’Errico e Anna Bocchino.