Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cosa dovrà essere «Un’Altra Campania»
Caro direttore, in riferimento al dibattito avviato dall’articolo di Angelo Agrippa proponiamo alcune riflessioni. Chi lo ha detto che il moderatismo è sinonimo di immobilismo? Noi, stanchi un po’ di noi stessi e di chi vuole ragionare con vecchie impostazioni, consapevoli di una società in continua trasformazione, vogliamo cambiare la rotta. Per sfatare tabù, per costruire società. Abbiamo avviato una riflessione per invertire la narrazione e per partire dal Mezzogiorno. Non vuole essere, la nostra, una stucchevole riproposizione della questione meridionale dei decenni scorsi, ma la consapevolezza che la difesa del Nord produttivo vada coniugata con il rilancio del nostro Sud. C’è chi lavora per la dignità del Meridione, abbandonando la suggestione romantica con una versione rinnovata dell’orgoglio campano che trova linfa nell’enorme potenziale del capitale umano del nostro territorio. E’ con questo spirito che abbiamo avviato un ragionamento. L’obiettivo è trasformare la definizione, «politichese ed ormai inflazionata», di area moderata e riformista in qualcosa di vivo e concreto. Non è e non sarà lo spazio di chi non vuole realizzare le cose, di chi attende, ma la sfida di chi vuole cambiare con idee possibili e percorribili. Al di là delle denominazioni c’è un’altra Campania ed è quella di donne ed uomini liberi. Liberi perché non si rinuncia al pensiero, perché non si seguiranno i luoghi comuni e le convenienze. Non si affolleranno i salotti. L’impegno quello di interagire con la Campania silenziosa, con chi lavora, con chi ha voglia di investire, di formarsi. L’impegno è quello di rendere protagonisti i giovani che studiano, che imparano e che qui vogliono crescere e realizzarsi. Insieme per rilanciare, con coraggio, le battaglie per la legalità, per cancellare per sempre le Terre dei Fuochi, partendo dal ruolo delle famiglie e della scuola, prime istituzioni del Paese. Ci sono tantissimi cittadini, corpi intermedi, amministratori locali che chiedono di partecipare in strutture non verticistiche, che si organizzano in modo orizzontale. Siamo in campo, per fare qualcosa di moderno ed innovativo, nella forma e nei modi. Ci proveremo con l’entusiasmo dei primi giorni di ogni cosa nuova.