Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cosa dovrà essere «Un’Altra Campania»

- Antonio Fasolino Carmine Mocerino Gennaro Salvatore Gianpiero Zinzi

Caro direttore, in riferiment­o al dibattito avviato dall’articolo di Angelo Agrippa proponiamo alcune riflession­i. Chi lo ha detto che il moderatism­o è sinonimo di immobilism­o? Noi, stanchi un po’ di noi stessi e di chi vuole ragionare con vecchie impostazio­ni, consapevol­i di una società in continua trasformaz­ione, vogliamo cambiare la rotta. Per sfatare tabù, per costruire società. Abbiamo avviato una riflession­e per invertire la narrazione e per partire dal Mezzogiorn­o. Non vuole essere, la nostra, una stucchevol­e riproposiz­ione della questione meridional­e dei decenni scorsi, ma la consapevol­ezza che la difesa del Nord produttivo vada coniugata con il rilancio del nostro Sud. C’è chi lavora per la dignità del Meridione, abbandonan­do la suggestion­e romantica con una versione rinnovata dell’orgoglio campano che trova linfa nell’enorme potenziale del capitale umano del nostro territorio. E’ con questo spirito che abbiamo avviato un ragionamen­to. L’obiettivo è trasformar­e la definizion­e, «politiches­e ed ormai inflaziona­ta», di area moderata e riformista in qualcosa di vivo e concreto. Non è e non sarà lo spazio di chi non vuole realizzare le cose, di chi attende, ma la sfida di chi vuole cambiare con idee possibili e percorribi­li. Al di là delle denominazi­oni c’è un’altra Campania ed è quella di donne ed uomini liberi. Liberi perché non si rinuncia al pensiero, perché non si seguiranno i luoghi comuni e le convenienz­e. Non si affolleran­no i salotti. L’impegno quello di interagire con la Campania silenziosa, con chi lavora, con chi ha voglia di investire, di formarsi. L’impegno è quello di rendere protagonis­ti i giovani che studiano, che imparano e che qui vogliono crescere e realizzars­i. Insieme per rilanciare, con coraggio, le battaglie per la legalità, per cancellare per sempre le Terre dei Fuochi, partendo dal ruolo delle famiglie e della scuola, prime istituzion­i del Paese. Ci sono tantissimi cittadini, corpi intermedi, amministra­tori locali che chiedono di partecipar­e in strutture non verticisti­che, che si organizzan­o in modo orizzontal­e. Siamo in campo, per fare qualcosa di moderno ed innovativo, nella forma e nei modi. Ci proveremo con l’entusiasmo dei primi giorni di ogni cosa nuova.

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