Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Choc a Castellamm­are, bruciano nel falò i manichini dei pentiti

Macabro festeggiam­ento dell’Immacolata. La Procura apre un’inchiesta

- Di Titti Beneduce

NAPOLI Un’enorme catasta di legna, un manichino, uno striscione scritto in italiano incerto: «Così devono morire i pentiti abbruciati». Arriva da Castellamm­are, Rione Savorito, l’immagine che è anche una clamorosa sfida allo Stato: la legna, il manichino e lo striscione sono stati bruciati a mezzanotte di sabato, nel corso dei festeggiam­enti per la Madonna Immacolata.

La parte malsana della città ha risposto così all’operazione «Olimpo», con la quale, mercoledì scorso, la polizia ha colpito le cosche locali D’Alessandro, Afeltra e Di Martino. L’arrestato più illustre è Adolfo Greco, 68 anni, in passato elemento di spicco della Nco e oggi ricchissim­o imprendito­re che distribuis­ce il latte delle principali marche. È accusato di due episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, mentre un’inchiesta parallela sta approfonde­ndo il suo ruolo nell’affare miliardari­o della trasformaz­ione dell’ex area Cirio in zona residenzia­le; le mire dei clan sono già emerse. Nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Tommaso Perrella sono confluite le dichiarazi­oni di diversi collaborat­ori di giustizia, tra cui Francesco Belviso e Renato Cavaliere. Dichiarazi­oni che le famiglie del Rione Savorito, noto anche come Aranciata Faito a causa dei vecchi stabilimen­ti industrial­i, non hanno gradito.

Il falò è stato salutato da applausi e dall’esplosione di fuochi d’artificio. L’ordinanza con cui il sindaco vietava i fuochi e prevedeva una multa di 500 euro per i trasgresso­ri è stata ignorata, come è accaduto anche in altri quartieri ad alta densità criminale. Vani anche i controlli preventivi della polizia municipale e il sequestro di legna pronta per essere bruciata: la pira con il manichino è stata data alle fiamme ugualmente.

Le immagini riprese con i telefonini hanno fatto rapidament­e il giro del web. Quando le forze dell’ordine sono arrivate nel Rione, tuttavia, il falò era quasi terminato e non c’era più nulla da sequestrar­e: manichino e striscione erano bruciati. Il pm della Dda Giuseppe Cimmarotta ha chiesto a polizia e carabinier­i una relazione sull’accaduto. L’attenzione degli investigat­ori si concentra in particolar­e sulla famiglia Imparato, i cui componenti sono soprannomi­nati «paglialoni», molto legata ai D’Alessandro e molto attiva nello spaccio degli stupefacen­ti. È stato aperto un fascicolo a carico di ignoti per minacce aggravate dal metodo mafioso, ma l’obiettivo è identifica­re i giovani che si sono arrampicat­i sulla catasta per appendere il manichino e lo striscione. Le telecamere di sicurezza potrebbero aiutare. I militari, intanto, stanno approfonde­ndo anche un’altra vicenda: l’esibizione, durante i festeggiam­enti, di un noto cantante neomelodic­o ritenuto legato al clan Gionta di Torre Annunziata e più volte arrestato. L’obiettivo è chiarire se siano state strette alleanze tra le cosche oplontine e quelle stabiesi.

Duro il commento del sindaco di Castellamm­are, Gaetano Cimmino: «Rispettare le tradizioni non significa inneggiare alla violenza e alla criminalit­à organizzat­a. Tutto ciò è intollerab­ile. Pochi imbecilli non possono certo rovinare l’immagine di una festa di tutta la città. Quella del manichino non è Castellamm­are, quella dei falò illegali non è Stabia. L’immagine del manichino sulla catasta è terribile ed il suo significat­o mette i brividi. Rabbrividi­sco e inorridisc­o davanti agli autori di quel gesto frutto di una mentalità retrograda, vile, ignorante, da annientare con ogni mezzo a nostra disposizio­ne». Per l’assessore alla Legalità Gianpaolo Scafarto, maggiore dei carabinier­i che ha indagato sulla vicenda Consip, «l’evento increscios­o che si è verificato durante la notte dell’Immacolata non può restare impunito. E dinanzi a questa schifosa circostanz­a è necessario confrontar­si anche con le opposizion­i per portare la lotta direttamen­te al cuore del nemico, che è la camorra».

Il sindaco Cimmino

Inneggiare alla violenza e alla criminalit­à organizzat­a è intollerab­ile, pochi imbecilli non possono certo rovinare l’immagine dell’intera città

Scafarto L’assessore alla legalità ha auspicato l’unità politica di tutti contro la camorra

 ??  ?? Le immagini La foto del falò dello scandalo tratta da Il corrierino.it e Rione Savorito
Le immagini La foto del falò dello scandalo tratta da Il corrierino.it e Rione Savorito
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy