Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ancelotti a Salvini: «Il razzismo non è goliardia»
Ancelotti: se si vuole risolvere lo si fa E replica a Salvini: assurdo parlare di goliardia a San Siro Nessuno si è divertito
Difficile dire se cinque partite possano essere tante o addirittura poche per raggiungere l’obiettivo. Il tempo giusto, nel calcio, lo detta il campo e stasera al San Paolo va in scena il primo round. La Coppa Italia contro il Sassuolo è per Carlo Ancelotti un torneo che il Napoli ha i mezzi e le possibilità per vincere.
La sfida nella sfida sta nel fatto che da quattro anni è un titolo (anche questo) che appartiene alla Juventus e il re di Coppe vuole spezzare la tradizione.
«In cinque gare puoi far bene e arrivare sino in fondo, sapendo però che basta poco per uscire. Siamo concentrati, questo è il nostro primo obiettivo. Partiamo alla pari con tutti e, cosi come sarà in Europa League, dipende da noi. In campionato, è vero, siamo un po’ indietro».
Si ricomincia, dunque, con il calcio giocato. Anche se gli strascichi del Boxing Day sono polemiche ancora vive rispetto a un tema, il razzismo, che appassiona tutti ma al tempo stesso divide. Ad Ancelotti il merito alla coerenza, oltre che alla disponibilità a chiarire ancora una volta la sua posizione. Partendo, stavolta, da un altro presupposto, anche questo sacrosanto.
«Sembra che il razzismo sia un problema del Napoli ma è un problema del calcio italiano», come a sottolineare, laddove ce ne fosse ancora bisogno, che la battaglia culturale di cui si è fatto portavoce rappresenta un moto di civiltà di cui tutto il calcio italiano ha bisogno. E gli episodi di ieri all’Olimpico ne sono ottima testimonianza. «È un fenomeno - dice il tecnico emiliano - debellato in gran parte degli altri paesi, noi siamo indietro ma non ci dobbiamo scoraggiare, il popolo italiano è intelligente e creativo, ci vuole volontà di risolverlo e si risolverà. Si è sviluppato un dibattito, c’è stata una sollevazione popolare, poi ognuno ha una sua posizione a riguardo».
E poi sottolinea: «È incomprensibile che ancora oggi i cori razzisti siano definiti goliardie. A San Siro nessuno si è divertito». Il riferimento al ministro Salvini è evidente, ma Ancelotti inizia l’anno senza alcuna polemica, ribadendo la linea del Napoli: «Chiediamo il rispetto del protocollo, l’interruzione delle partite in seguito ai buu. Nessuno dice che vuole andarsene, ma esigiamo che le regole esistenti siano applicate».
Punto, stasera al San Paolo in campo ci sarà il protagoni- sta involontario degli insulti di San Siro. «È sereno - rassicura Ancelotti - e aspetta l’esito del ricorso».
La coppa Italia inizia nel bel mezzo di un inaspettato turbamento di mercato per Il Napoli. Parigi, Allan e le offerte faraoniche che però ancora non sono arrivate. Ancelotti non ha particolari timori rispetto all’eventualità che possa perdere uno dei suoi gioielli più pregiati. «Stiamo valutando con la società la cessione in prestito di un giocatore e non nego possa essere Rog. Contro il Sassuolo Allan non gioca perché come Ospina è tornato dal Sudamerica con due giorni di ritardo, per un permesso. E dunque non comincia la partita. Non credo possa succedere qualcosa sul mercato, non temo di perderlo. Questa società e squadra sono destinate a crescere anche per il futuro. In estate abbiamo puntato su giovani come, Meret, Ruiz, Verdi e Younes. Con la loro crescita e gl’inserimenti giusti in estate saliremo ancora di livello».
Voglia di migliorare dunque, partendo da un’altra saggia e leale consapevolezza: «Fin qui nessuno ha ancora dato il cento per cento». Chiamiamola pure spinta motivazionale del leader calmo.
È incomprensibile che ancora oggi i cori razzisti siano definiti uno scherzo In campo nessuno si è divertito È un fenomeno debellato in gran parte degli altri Paesi Noi siamo in ritardo ma non ci dobbiamo scoraggiare