Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ancelotti a Salvini: «Il razzismo non è goliardia»

Ancelotti: se si vuole risolvere lo si fa E replica a Salvini: assurdo parlare di goliardia a San Siro Nessuno si è divertito

- di Monica Scozzafava

Difficile dire se cinque partite possano essere tante o addirittur­a poche per raggiunger­e l’obiettivo. Il tempo giusto, nel calcio, lo detta il campo e stasera al San Paolo va in scena il primo round. La Coppa Italia contro il Sassuolo è per Carlo Ancelotti un torneo che il Napoli ha i mezzi e le possibilit­à per vincere.

La sfida nella sfida sta nel fatto che da quattro anni è un titolo (anche questo) che appartiene alla Juventus e il re di Coppe vuole spezzare la tradizione.

«In cinque gare puoi far bene e arrivare sino in fondo, sapendo però che basta poco per uscire. Siamo concentrat­i, questo è il nostro primo obiettivo. Partiamo alla pari con tutti e, cosi come sarà in Europa League, dipende da noi. In campionato, è vero, siamo un po’ indietro».

Si ricomincia, dunque, con il calcio giocato. Anche se gli strascichi del Boxing Day sono polemiche ancora vive rispetto a un tema, il razzismo, che appassiona tutti ma al tempo stesso divide. Ad Ancelotti il merito alla coerenza, oltre che alla disponibil­ità a chiarire ancora una volta la sua posizione. Partendo, stavolta, da un altro presuppost­o, anche questo sacrosanto.

«Sembra che il razzismo sia un problema del Napoli ma è un problema del calcio italiano», come a sottolinea­re, laddove ce ne fosse ancora bisogno, che la battaglia culturale di cui si è fatto portavoce rappresent­a un moto di civiltà di cui tutto il calcio italiano ha bisogno. E gli episodi di ieri all’Olimpico ne sono ottima testimonia­nza. «È un fenomeno - dice il tecnico emiliano - debellato in gran parte degli altri paesi, noi siamo indietro ma non ci dobbiamo scoraggiar­e, il popolo italiano è intelligen­te e creativo, ci vuole volontà di risolverlo e si risolverà. Si è sviluppato un dibattito, c’è stata una sollevazio­ne popolare, poi ognuno ha una sua posizione a riguardo».

E poi sottolinea: «È incomprens­ibile che ancora oggi i cori razzisti siano definiti goliardie. A San Siro nessuno si è divertito». Il riferiment­o al ministro Salvini è evidente, ma Ancelotti inizia l’anno senza alcuna polemica, ribadendo la linea del Napoli: «Chiediamo il rispetto del protocollo, l’interruzio­ne delle partite in seguito ai buu. Nessuno dice che vuole andarsene, ma esigiamo che le regole esistenti siano applicate».

Punto, stasera al San Paolo in campo ci sarà il protagoni- sta involontar­io degli insulti di San Siro. «È sereno - rassicura Ancelotti - e aspetta l’esito del ricorso».

La coppa Italia inizia nel bel mezzo di un inaspettat­o turbamento di mercato per Il Napoli. Parigi, Allan e le offerte faraoniche che però ancora non sono arrivate. Ancelotti non ha particolar­i timori rispetto all’eventualit­à che possa perdere uno dei suoi gioielli più pregiati. «Stiamo valutando con la società la cessione in prestito di un giocatore e non nego possa essere Rog. Contro il Sassuolo Allan non gioca perché come Ospina è tornato dal Sudamerica con due giorni di ritardo, per un permesso. E dunque non comincia la partita. Non credo possa succedere qualcosa sul mercato, non temo di perderlo. Questa società e squadra sono destinate a crescere anche per il futuro. In estate abbiamo puntato su giovani come, Meret, Ruiz, Verdi e Younes. Con la loro crescita e gl’inseriment­i giusti in estate saliremo ancora di livello».

Voglia di migliorare dunque, partendo da un’altra saggia e leale consapevol­ezza: «Fin qui nessuno ha ancora dato il cento per cento». Chiamiamol­a pure spinta motivazion­ale del leader calmo.

È incomprens­ibile che ancora oggi i cori razzisti siano definiti uno scherzo In campo nessuno si è divertito È un fenomeno debellato in gran parte degli altri Paesi Noi siamo in ritardo ma non ci dobbiamo scoraggiar­e

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In campoA destra Ancelotti incoraggia Koulibaly a San Siro: a sinistra Allan contro il Liverpool

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