Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nell’ex Albergo dei poveri nasce uno «street store» Indumenti gratis ai clochard

Lo prevede il bando di gestione del diurno aperto dal Comune

- Fabrizio Geremicca

Napoli avrà il suo primo

NAPOLI street store, negozio di strada dedicato ai clochard. Sarà realizzato nel centro diurno per i senza fissa dimora che il Comune ha organizzat­o – anche grazie ad un finanziame­nto del Rotary - in un’ala dell’edificio che fu realizzato per volontà di Carlo III di Borbone e che fu destinato all’epoca a Real Albergo dei Poveri. Il negozio sarà gestito dall’ associazio­ne che prenderà incarico la struttura–una tra quelle che aderiranno alla manifestaz­ione di interesse pubblicata nei giorni scorsi da Palazzo San Giacomo - e funzionerà come un vero e proprio negozio. Con la differenza, ovviamente, che abiti, scarpe, cappelli e guanti non saranno acquistati ma prelevati gratuitame­nte.

Nell’ambito della mercanzia, ciascun clochard potrà scegliere taglia, colore e stile preferito, come fanno i clienti dei negozi. Lo street store sarà realizzato nello spazio esterno antistante le docce e, almeno all’inizio, sarà aperto un solo giorno alla settimana. È una esperienza, quella dei negozi per i clochard, nata a Città del Capo grazie al copywriter­Kayl iL evitane all’art director MaxPazak. Furono lo roche ebbero la felice intuizione di punti“vendita” presso i quali i senza fissa dimora e le persone in grave difficoltà economica potessero scegliere e prendere gratuitame­nte i capi di abbigliame­nto, le scarpe e gli accessori dei quali avevano necessità. Da quella idea sono nate molteplici strutture in varie parti del mondo, presso le quali operano volontari i quali si occupano di disporre gli abiti per taglia, sesso ed età, come in un normale punto vendita. Il fenomeno nacque nel 2014 e si è poi diffuso in 65 città ed in 21 Paesi. L’ approvvigi­ona possa mento della mercanzia avviene attraverso il contributo dei cittadini che portano abiti ed accessori che non utilizzano più, ma in buono stato, delle associazio­ni di volontaria­to e di tutti coloro i quali intendano contribuir­e all’iniziativa.

Lo street store sarà uno dei punti qualifican­ti del funzioname­nto del centro diurno nel Real Albergo dei Poveri. Non l’unico, naturalmen­te, perché il progetto nasce innanzitut­to per garantire a chi non ha un tetto la possibilit­à di soddisfare i bisogni elementari di igiene della persona. C’è, dunque, lo spazio docce: un cortile, un’area destinata all’accoglienz­a e due moduli con tre bagni con lavandino e quattro docce. Saranno aperte al pubblico tre giorni alla settimana per tre ore al giorno. Il progetto del Comune prevede, inoltre, che l’associazio­ne che prenderà in gestione il diurno per i clochard attivare una serie di altre attività, tra le quali: consulenze di carattere legale e sanitario, informazio­ni su diritti ed opportunit­à, guardaroba e barberia. Sono tra i 1200 ed i 1500 – secondo le stime della Comunità di Sant’Egidio – i senza fissa dimora che vivono in strada a Napoli. Stranieri ed italiani che in questi giorni fanno i conti con il gelo notturno. I posti letto nei dormitori sono un decimo circa rispetto a quanto sarebbe necessario. Per garantire un minimo di riparo a chi non ha un tetto ed un letto in queste settimane restano aperte alcune stazioni della linea 1 della metropolit­ana.

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Progetto L’idea della nascita di uno «street store» a Napoli è ormai datata Da qualche giorno se ne torna a parlare dopo il bando del Comune per la gestione del diurno (qui a lato) a Palazzo Fuga
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