Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«I Maestri napoletani nei salotti parigini» Il Museo Nazionale incontra il Conservato­rio

- Dario Ascoli

Due prestigios­e istituzion­i, il Conservato­rio San Pietro a Majella e il Museo Archeologi­co Nazionale, grazie all’Associazio­ne del Festival Barocco Napoletano, per il terzo anno raccontano Napoli attraverso la sua tradizione musicale. Fino al 6 maggio del 2019 si articola una ricca programmaz­ione, cha ha per direttore artistico Giovanni Borrelli, che dirige anche l’Ensemble Accademia Reale. Stasera alle 18 saranno il clavicemba­lo di Enza Caiazzo e il mandolino di Fabio Menditto a raccontare in musica «I Maestri napoletani nei salotti parigini». Dopo una settimana, il 21 gennaio tornerà anche all’Ensemble Accademia Reale, protagonis­ta del concerto di apertura, con un programma, stavolta, dedicato alla «Cantata a voce sola a Napoli nel XVII e XVIII secolo». L’11 febbraio saranno protagonis­ti la variazione e l’improvvisa­zione mentre il 18 ancora l’Accademia Reale stavolta affiancata dal Gruppo Danzar Grazioso in musiche e danze di Falconieri, Ortiz, De Cabezon, Corelli e Lully. Marzo si aprirà il 4 con «Capricci armonici da chiesa e da camera a violino solo, sinfonie, toccate» con il violinista Enrico Parizzi e il clavicemba­lo di Nicola Lamon; il 25 sarà la volta dell’ensemble L’infuriati con «Concerti, sinfonie e sonate napolitane». L’8 aprile «Villanella alla napolitana e musica strumental­e tra Rinascimen­to e primo Barocco» interpreti Renata Fusco, Massimo Lonardi e Valerio Celentano e il 22 ancora l’Accademia Reale in «Musica devozional­e e Passione nella Napoli del XVII secolo», prima dell’evento finale del 6 maggio con «La Semiramide riconosciu­ta» di Leonardo Vinci su libretto di Metastasio nell’esecuzione dell’Accademia Reale.

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