Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Decumani e Afragola, marce antiracket De Raho: c’è un terrorismo di camorra
Sorbillo annuncia la riapertura già domani e polemizza: «Contro di me gelosie e invidie» Arrivano gli inviati del New Times. Del Giudice: colpire le pizzerie significa minare lo sviluppo
NAPOLI «In meno di 48 ore riapro». Gino Sorbillo affida la sua promessa a Facebook assieme a una foto che lo vede ritratto accanto alla saracinesca danneggiata dalla bomba di mercoledì notte con un cartello: «Riapriamo lunedì».
Poi la sua denuncia va oltre la criminalità: «Nonostante le cattiverie - scrive - la gelosia e la violenza ancora una volta trovo la forza di rialzarmi per dare un segnale forte a tutto il settore commerciale e sociale di forza e determinazione. Non mi piango addosso, sono demoralizzato e perplesso, ma non perdo la fiducia verso le istituzioni e le forze dell’ordine che amo. È stata questa un’altra esperienza di vita, forse avete un po’ bisogno di me, attraverso me trovate la forza e lo stimolo. Dobbiamo restare uniti per fare rete e denunciare. Solo così possiamo farcela. Parole che ha ripetuto anche a chi gli stava accanto nelle due manifestazioni anticamorra a cui ha partecipato: quella ai Decumani e quella ad Afragola martoriata dalle bombe del racket.
«In Campania - ha detto poi Sorbillo - se fai bene impresa sei un camorrista e se invece denunci, anche attraverso i social, minacce, bombe o proiettili ti attiri le invidie. Questa bomba sta suscitando invidia e significa che siamo alla frutta». Parole strane mentre intorno si svolgeva la manifestazione di solidarietà nei suoi confronti. Rappresentanti delle istituzioni, commercianti della zona, esponenti delle forze dell’ordine e gente comune arrivata anche da fuori città per far sentire il proprio sostegno all’imprenditore. Anche se non si è trattata di una folla oceanica. L‘attenzione comunque è massima e domani alla riapertura della pizzeria saranno presenti le telecamere e gli inviati del New York Times. Il corteo ieri mattina è arrivato a Forcella per testimoniare vicinanza anche a Mario Granieri, titolare della pizzeria «Terra mia», contro cui sono stati esplosi, lo scorso 4 gennaio, colpi di pistola a cui hanno fatto seguito minacce.
E l’assessore all’Ambiente del comune di Napoli, Raffaele Del Giudice, che ha partecipato alla marcia in rappresentanza del Comune, ha spiegato: «La bomba messa a Sorbillo è una bomba messa a tutte le pizzerie che stanno rappresentando non una cartolina ma un indotto industriale serio che scaccerà gli indotti criminali».
Non era alla manifestazione il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, ma ha fatto ugualmente sentire la sua voce: «Propendo per un segnale diretto all’intero territorio, evidentemente anche al gruppo criminale contrapposto; un’indicazione chiara, da questo momento siamo noi presenti e ci muoviamo con questa strategia. E credo che lo Stato in un caso come questo, che è quasi di terrorismo camorristico, debba intervenire con tutte le proprie forze e impedire che vicende di questo tipo si ripetano». Cafiero ha parlato a margine dell’incontro del Sabato delle Idee a Ponticelli per inaugurare il campetto di calcio donato alla scuola dalla Fondazione Santobono.
Marcia anticamorra anche ad Afragola: studenti, associazioni, sindacati hanno sfilato ieri mattina in piazza. Mobilitazione organizzata dalla Cgil dopo gli episodi intimidatori con l’esplosione di otto bombe che si sono verificate negli ultimi giorni. Presenti anche i segretari generali di Cgil e Uil di Napoli, Walter Schiavella e Giovanni Sgambati, il pizzaiolo Gino Sorbillo, i vertici di Libera, Federconsumatori, la Masseria Ferraioli, bene confiscato alla camorra e di cui ieri, così come comunicato dai responsabili, il Comune ha revocato l’affidamento per alcuni cavilli burocratici e tanti istituti scolastici. Polemica la segreteria di Dema: «La passerella costruita ad hoc ad Afragola dal ministro Salvini oltre a non determinare alcun risultato concreto, rappresenta una beffa per i cittadini di Afragola e di tutta la città metropolitana».