Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«La guerra del cerino» tra governatore e pentastellati
Caro direttore, oramai il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il Movimento Cinque Stelle, entrambi al governo, non fanno altro che guerreggiare a suon di slogan nella speranza di non restare col cerino in mano. Una folle corsa verso il populismo, una gara a chi edulcora di più e meglio la realtà, che sta dando vita, alle falde del Vesuvio, ad una inedita «guerra del cerino». Tra Roma e Santa Lucia a farne le spese, però, sono soltanto i poveri cittadini della Campania. Un esempio è la recente seduta del consiglio regionale. Un momento di dibattito sul regionalismo differenziato trasformato nell’ennesima occasione di scontro. Il tema vero è passato giocoforza in secondo piano. Neanche gli interessi del Sud hanno limitato i danni della «guerra del cerino», l’aula consiliare si è trasformata in un ring, per l’ennesimo triste scontro a colpi di facili strumentalizzazioni tra il governatore e i Cinque Stelle; con la collega Ciarambino intenta ad incensare i propri omologhi di governo attraverso il dato, ahimè piuttosto preoccupante, che vorrebbe la Campania essere la prima regione per le richieste di reddito di cittadinanza e il presidente De Luca impegnato invece a difendere il suo piano per il lavoro. Sullo sfondo, la pretesa di De Luca di poter ingaggiare un duello alla pari con le Regioni del Nord perché con i conti a posto. Una impostazione quantomeno parziale, se non addirittura fantasiosa, accompagnata e suffragata anche da un video con il logo di Palazzo Santa Lucia che già da un po’ sta rimbalzando, in stile Cinque Stelle, sulle chat di whatsapp dei cittadini campani, dando per acquisiti nel 2018 risultati tuttora in bilico, come lo stop al commissariamento in sanità. Fa parte, anche questo spot, di quella inedita “guerra del cerino” che rischia di contrapporre due tifoserie a corto di idee. Dall’altra parte, oltre le posizioni ideologiche, sempre più oltranziste, un centrodestra campano che invece vuole discutere nel merito delle questioni; che ritiene prioritario il regionalismo differenziato per non perdere la possibilità di competere, ad armi pari, con i territori del Nord, ma a carte scoperte, in una logica di unità nazionale. Consigliere regionale FI
e vicepresidente del Consiglio regionale
della Campania