Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Napoli sbaglia troppi gol e non va oltre lo 0-0 Ancelotti: due punti persi

Tanti errori sotto rete, il Napoli non sfonda Mertens, Insigne e Milik non evitano lo 0-0

- Dall’inviata Monica Scozzafava

La partita è imprecisa, il Napoli fallisce occasioni da gol clamorose; la Fiorentina, in stile Atalanta di Gasperini, fa il possibile per chiudere ogni fonte di gioco degli avversari. Il risultato (0-0) è figlio di una imperfezio­ne di fondo che se alla squadra di Pioli garantisce un passettino in avanti in proiezione Europa League, al Napoli assottigli­a le già risicate speranze di avvicinare la Juventus.

FIRENZE La partita è imprecisa, il Napoli fallisce occasioni da gol clamorose; la Fiorentina, in stile Atalanta di Gasperini, fa il possibile per chiudere ogni fonte di gioco degli avversari. Il risultato (0-0) è figlio di una imperfezio­ne di fondo che se alla squadra di Pioli garantisce un passettino in avanti in proiezione Europa League, al Napoli assottigli­a le già risicate speranze di avvicinare la Juventus.

Il Franchi è il campo «maledetto» dove dieci mesi fa gli azzurri di Sarri persero lo scudetto, diventato ieri per la squadra di Ancelotti un fortino difficilis­simo da espugnare nonostante la capacità di arginare il pressing alto della squadra di Pioli. Il problema è il gol, e chi lo avrebbe mai detto qualche settimana fa. La coppia dei piccoletti Insigne-Mertens riproposta per avere maggiore vivacità tra le maglie strette della difesa avversaria, è molto più brava a costruire che a finalizzar­e. Nel primo tempo, due volte Insigne e altrettant­e Mertens (una clamorosa a un metro e mezzo da Lafont) falliscono inspiegabi­lmente

Ancelotti

Per quello che abbiamo fatto vedere stasera abbiamo perso due punti

Ci abbiamo messo del nostro, sbagliando occasioni Hamsik? Non ne abbiamo risentito

il gol del vantaggio. Imprecisio­ne ma anche ansia, quella del neo capitano azzurro, oggi (senza più Hamsik) con maggiori responsabi­lità di simbolo e leader tecnico della squadra. Sfortuna e anche un po’ di leggerezza, invece, per Mertens. Che, bravo, bravissimo come rifinitore, ci va poi di sufficienz­a quando deve concludere. Ancelotti cambia: prima Milik e poi Verdi, provando soprattutt­o a centrare la finalizzaz­ione, anche a discapito della qualità del fraseggio. Il polacco ci mette il suo, ma quando al minuto 93 ha sul piede il gol vittoria, lo manda fuori. Non riesce neanche lui a capire come può aver sbagliato, il portiere della Fiorentina con estremo fair play finisce pure col doverlo consolare. L’attacco è spuntato, e fin qui abbiamo detto della nota triste della serata a Firenze. Ma sul campo dove lo scorso anno il Napoli si sgretolò fisicament­e e mentalment­e, ieri ha mostrato forza. Nonostante tutto. La forza di un gruppo che intanto ha ritrovato la quantità e l’astuzia di Allan (Parigi è finita presto nel cassetto dei ricordi e dei sogni semmai futuri), ma ha assegnato virtualmen­te a Fabian il testimone di Hamsik. Se l’è cavata, nonostante la Fiorentina gli abbia tolto praticamen­te il respiro. La forza è venuta fuori nel riuscire a costruire azioni e gioco nonostante il pressing asfissiant­e degli avversari. Serve qualità, ma anche cinismo e freddezza per continuare a competere anche virtualmen­te con una squadra, la Juventus, che non concederà troppi errori. Ancelotti è rammaricat­o: «Il gioco non è mancato. Siamo stati imprecisi nella finalizzaz­ione, dispiace perché sono due punti persi». Sul cinismo lui può incidere ma fino a un certo punto e lo ammette con altrettant­a franchezza. «La freddezza è soggettiva, non posso fare chissà che». Poi si sofferma sulla settimana tribolata per il caso Hamsik: «Non ne abbiamo risentito, a livello mentale. Il giocatore l’ho salutato giovedì». Azzurri rientrati a Napoli ieri sera in treno, giovedì prossimo c’è l’Europa League a Zurigo. Senza Mario Rui, che si è stirato e salterà anche il Torino. Altro giro, altra corsa. Altro risultato, sperano nello spogliatoi­o.

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Sufficient­e Fabian Ruiz contrastat­o da Gerson Ha raccolto ormai il testimone di Hamsik

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