Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Napoli sbaglia troppi gol e non va oltre lo 0-0 Ancelotti: due punti persi
Tanti errori sotto rete, il Napoli non sfonda Mertens, Insigne e Milik non evitano lo 0-0
La partita è imprecisa, il Napoli fallisce occasioni da gol clamorose; la Fiorentina, in stile Atalanta di Gasperini, fa il possibile per chiudere ogni fonte di gioco degli avversari. Il risultato (0-0) è figlio di una imperfezione di fondo che se alla squadra di Pioli garantisce un passettino in avanti in proiezione Europa League, al Napoli assottiglia le già risicate speranze di avvicinare la Juventus.
FIRENZE La partita è imprecisa, il Napoli fallisce occasioni da gol clamorose; la Fiorentina, in stile Atalanta di Gasperini, fa il possibile per chiudere ogni fonte di gioco degli avversari. Il risultato (0-0) è figlio di una imperfezione di fondo che se alla squadra di Pioli garantisce un passettino in avanti in proiezione Europa League, al Napoli assottiglia le già risicate speranze di avvicinare la Juventus.
Il Franchi è il campo «maledetto» dove dieci mesi fa gli azzurri di Sarri persero lo scudetto, diventato ieri per la squadra di Ancelotti un fortino difficilissimo da espugnare nonostante la capacità di arginare il pressing alto della squadra di Pioli. Il problema è il gol, e chi lo avrebbe mai detto qualche settimana fa. La coppia dei piccoletti Insigne-Mertens riproposta per avere maggiore vivacità tra le maglie strette della difesa avversaria, è molto più brava a costruire che a finalizzare. Nel primo tempo, due volte Insigne e altrettante Mertens (una clamorosa a un metro e mezzo da Lafont) falliscono inspiegabilmente
Ancelotti
Per quello che abbiamo fatto vedere stasera abbiamo perso due punti
Ci abbiamo messo del nostro, sbagliando occasioni Hamsik? Non ne abbiamo risentito
il gol del vantaggio. Imprecisione ma anche ansia, quella del neo capitano azzurro, oggi (senza più Hamsik) con maggiori responsabilità di simbolo e leader tecnico della squadra. Sfortuna e anche un po’ di leggerezza, invece, per Mertens. Che, bravo, bravissimo come rifinitore, ci va poi di sufficienza quando deve concludere. Ancelotti cambia: prima Milik e poi Verdi, provando soprattutto a centrare la finalizzazione, anche a discapito della qualità del fraseggio. Il polacco ci mette il suo, ma quando al minuto 93 ha sul piede il gol vittoria, lo manda fuori. Non riesce neanche lui a capire come può aver sbagliato, il portiere della Fiorentina con estremo fair play finisce pure col doverlo consolare. L’attacco è spuntato, e fin qui abbiamo detto della nota triste della serata a Firenze. Ma sul campo dove lo scorso anno il Napoli si sgretolò fisicamente e mentalmente, ieri ha mostrato forza. Nonostante tutto. La forza di un gruppo che intanto ha ritrovato la quantità e l’astuzia di Allan (Parigi è finita presto nel cassetto dei ricordi e dei sogni semmai futuri), ma ha assegnato virtualmente a Fabian il testimone di Hamsik. Se l’è cavata, nonostante la Fiorentina gli abbia tolto praticamente il respiro. La forza è venuta fuori nel riuscire a costruire azioni e gioco nonostante il pressing asfissiante degli avversari. Serve qualità, ma anche cinismo e freddezza per continuare a competere anche virtualmente con una squadra, la Juventus, che non concederà troppi errori. Ancelotti è rammaricato: «Il gioco non è mancato. Siamo stati imprecisi nella finalizzazione, dispiace perché sono due punti persi». Sul cinismo lui può incidere ma fino a un certo punto e lo ammette con altrettanta franchezza. «La freddezza è soggettiva, non posso fare chissà che». Poi si sofferma sulla settimana tribolata per il caso Hamsik: «Non ne abbiamo risentito, a livello mentale. Il giocatore l’ho salutato giovedì». Azzurri rientrati a Napoli ieri sera in treno, giovedì prossimo c’è l’Europa League a Zurigo. Senza Mario Rui, che si è stirato e salterà anche il Torino. Altro giro, altra corsa. Altro risultato, sperano nello spogliatoio.