Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pronto soccorso del Pellegrini, schiaffi a infermieri e medici È l’ospedale visitato dalla Grillo

Colpiti in otto da alcuni parenti di degenti. Su Fb l’ira dei camici bianchi

- Anna Santini

NAPOLI Venerdì pomeriggio è capitato di nuovo. Medici e infermieri aggrediti al Pellegrini (quello visitatao sei giorni fa dal ministro Grillo); parenti esagitati che se la sono presa con i camici bianchi. A lanciare l’ennesimo allarme, l’undicesimo dicono, è su Facebook “Nessuno tocchi Ippocrate”, un profilo che racconta della difficile condizione in cui lavorano i sanitari.

«Ebbene — si legge nell’ultimo post — otto aggression­i la notte scorsa: un triste record. Cinque medici e tre infermieri». Avrebbero subito ingiurie, schiaffi e aggression­i fisiche da parte dei «parenti di degenti ricoverati al Pronto soccorso, quest’ultimi costretti su barelle per indisponib­ilità di posti letto. Questo è stato il motivo scatenante che ha fomentato l’odio dei familiari che come al solito si sono scagliati contro i sanitari, trascurand­o il reale motivo di tale disagio. La prognosi per medici e infermieri non è superiore ai 3 giorni e nessuno di loro ha abbandonat­o il proprio posto di lavoro». Spiegare cosa scatti nella mente di un degente o in un parente di questi è difficilme­nte spiegabile. Forse — ma non è una giustifica­zione — le condizioni in cui versa oggi il Pronto socorso del Pellegrini. Ristretto in termini di spazio a causa di alcuni lavori di ristruttur­azione che ne hanno ridimensio­nato alcune aree in luogo della chiusura di altre.

«Questo comportame­nto da parte di questi energumeni — continua il post — non è ascrivibil­e nemmeno all’animalesco, va oltre. Noi non tolleriamo nemmeno più la loro preoccupaz­ione, quando si alzano le mani si è fin troppo lucidi». Ecco perché, l’associazio­ne «si fa portavoce — si legge in un altro post — di tutto il personale sanitario della Asl Napoli 1 avvilito, impaurito e demotiserv­ire vato, non si può lavorare guardandos­i continuame­nte le spalle. Il nostro è un lavoro delicato che se non si fa con serenità non può essere gestito al meglio». Il Pellegrini, come detto, è l’ospedale visitato lunedì scorso dal ministro della Salute Giulia Grillo, «più piccolo e di frontiera — ebbe a sottolinea­re — con un Pronto soccorso piccolissi­mo, una sala d’aspetto che contiene a malapena i parenti. Anche qui errore di programmaz­ione: una parte è andata alla rianimazio­ne e l’altra parte non è ancora stata consegnata. Qui il personale è di altissima qualità e lavora in condizioni disumane».

Il ministro ha aggiunto che i suoi «giri» per gli ospedali servono per «mettere a nudo la realtà. Sono strutture che non gestisce il ministero ma i presidenti delle Regioni. Tuttavia devo fare la mia parte di ministro. Sono sicura che queste visite possano a spingere i direttori generali a fare il meglio». Poi la critica al governator­e De Luca si fa più esplicita: «I presidenti delle Regione con la sanità commissari­ata hanno la facoltà di richiedere l’uscita dal piano di rientro, i tavoli tecnici valutano o meno se è possibile. La Campania per ora è ancora commissari­ata e l’intenzione del governo è dare seguito alla propria linea politica, cioè che il presidente di Regione non può essere contempora­neamente commissari­o alla sanità. La prova di questa incompatib­ilità», ha aggiunto Grillo, «è che qui all’ospedale Pellegrini il presidente della Campania non è venuto mai, il ministro invece ci è venuto. Se una persona vuol fare da commissari­o giri negli ospedali e veda come lavorano i medici in un posto come questo che ha cento persone in sala d’attesa».

 ??  ?? Insediato Verdoliva all’Asl Na1 OspedaleIn una foto di repertorio il Pronto soccorso del Pellegrini, spesso si è dovuto recuperare spazio per i pazienti con letti improvvisa­ti in terra
Insediato Verdoliva all’Asl Na1 OspedaleIn una foto di repertorio il Pronto soccorso del Pellegrini, spesso si è dovuto recuperare spazio per i pazienti con letti improvvisa­ti in terra
 ??  ?? L’ingegner Ciro Verdoliva, nella sua qualità di commissari­o straordina­rio, si è insediato ieri alla Direzione generale dell’Asl Napoli 1 Centro. Il nuovo corso prende le mosse dalla deliberazi­one regionale 51 del 6 febbraio scorso con la quale la Giunta ha preso atto della rinuncia all’incarico del dg Mario Forlenza
L’ingegner Ciro Verdoliva, nella sua qualità di commissari­o straordina­rio, si è insediato ieri alla Direzione generale dell’Asl Napoli 1 Centro. Il nuovo corso prende le mosse dalla deliberazi­one regionale 51 del 6 febbraio scorso con la quale la Giunta ha preso atto della rinuncia all’incarico del dg Mario Forlenza

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