Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Braccia spezzate durante l’ora d’aria Come nei film
Accerchiato e ferito il boss emergente Saltalamacchia Così ordinava Raffaele Cutolo nel film di Tornatore
Le urla di dolore hanno attirato subito l’attenzione della polizia penitenziaria. Ma quando gli agenti sono arrivati nel corridoio a terra c’era solo lui e nessun altro: erano spariti tutti, eppure pochi minuti prima c’erano almeno cento persone che passeggiavano e chiacchieravano. Lui era disteso a terra e si contorceva per quello che gli avevano appena fatto.
Un regolamento di conti nel carcere di Poggioreale che ha come vittima il boss in ascesa dei Quartieri Spagnoli di Napoli, Eduardo Saltalamacchia, in carcere da un mese per le accuse di estorsione, rapina e lesioni: pretendeva da un uomo di Montesanto la restituzione di uno scooter che avevano rubato a una sua amica. Lui non ne sapeva nulla del furto ma è stato picchiato ferocemente. Però ha trovato il coraggio di denunciarlo e così il ras, dopo una operazione dei carabinieri, è finito in carcere con altri due fedelissimi. Poi come se fosse la trama del film il «Camorrista» di Giuseppe Tornatore, quando per ordine di Raffaele Cutolo, interpretato da Ben Gazzara, venivano uccisi o feriti i suoi nemici, proprio all’interno dei padiglioni del penitenziario partenopeo non prima che tutti si fossero voltati dall’altra parte, Saltalamacchia è stato affrontato il giorno dopo il suo arresto e nonostante tanti testimoni nessuno ha parlato. Prima lo hanno massacrato a calci e pugni e poi, quando era a terra senza forze, in due sono saltati sulle braccia della vittima, così da spezzargliele entrambe. Una scena che racconta della violenza che quasi quotidianamente si vive nel carcere napoletano che sta scoppiando per oltre mille detenuti in più rispetto alla capienza, tanto da indurre la Camera penale di Napoli a proclamare tre giorni di sciopero a partire da domani.
Ma il pestaggio di Saltalamacchia non c’entra nulla con il sovraffollamento del penitenziario, è piuttosto l’epilogo di un regolamento di conti nella camorra. Saltalamacma chia, 32 anni, è considerato un boss in forte ascesa nella camorra napoletana. In particolare nel giro di pochi mesi si sarebbe impadronito del Cavone e dei Quartieri Spagnoli, estromettendo dagli affari i Mariano. Saltalamacchia inoltre sarebbe il responsabile, o addirittura il regista, di diverse stese, ovvero sparatoria in aria che hanno lo scopo di intimidire i nemici e di farli distendere a terra dalla paura, che invece creano solo terrore tra i residenti inermi dei vicoli presi d’assedio dalla criminalità organizzata. E sta tutta qui la decisione di massacrarlo di botte, lasciandolo con due braccia spezzate, durante l’ora d’aria nel carcere di Poggioreale.
Le indagini son affidate alla polizia penitenziaria che ha trasmesso una relazione alla Dda di Napoli che Saltalamacchia lo conosce molto bene. Si indaga su un gruppo vicino al clan Sibillo dei Decumani con i quali il boss era legato per la guerra del centro storico di Napoli e con i quali adesso, evidentemente ha conti in sospeso. Saltalamacchia dopo essere stato soccorso e ingessato è stato trasferito a Cosenza dove al momento è guardato a vista dalla polizia penitenziaria.