Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Le scuole della Lega nel mirino Report indaga sui versamenti
La direttrice dei corsi a Napoli: «Iscritti a 250 euro, ma per pagare le spese»
NAPOLI Nove lezioni per imparare a parlare in pubblico, a gestire un confronto serrato sui temi politici e ad aggiornarsi sui temi di attualità. Nove lezioni per 250 euro. Tanto ha versato — come «contribuzione volontaria» — la maggior parte degli iscritti alla Scuola di formazione politica organizzata dalla Lega a Napoli.
Il rischio, secondo Report — la trasmissione di inchiesta della Rai che ha affrontato il caso dei corsi di formazione politica del Carroccio — è che con i «contributi volontari» versati dagli iscritti potrebbero essere aggirate le regole sul finanziamento al partito. «Macché finanziamenti — replica l’architetto Fabiana Gardini, responsabile regionale del dipartimento Cultura della Lega e direttrice della Scuola di formazione partenopea —: io ci ho rimesso in pasti e taxi. E poi non tutti i partecipanti hanno versato, volontariamente, la stessa quota. Sì, la maggior parte ha pagato 250 euro. Ma altri hanno contribuito un po’ come capitava: chi con 125 euro, chi con 60 euro. E poi, occorreva pure sostenere le spese di fitto dei locali dell’albergo nei quali abbiamo tenuto le lezioni».
E i docenti hanno percepito compensi? È tutto tracciabile? «Certo, a chi veniva da fuori, come un professore dell’Università di Pechino, abbiamo dovuto corrispondere le spese di viaggio e di soggiorno. Per gli altri, invece, è stato riservato un gettone di presenza di 120 euro. Ma è tutto tracciabile. Vi sono le ricevute».
Bonifici e movimenti sarebbero riconducibili ad un conto corrente intestato a Lega per Salvini Premier. «No, noi non abbiamo toccato un euro — si affretta a chiarire Gianluca Cantalamessa, deputato e coordinatore regionale del Carroccio —. E se c’è bisogno di verificare qualche riscontro, basta rivolgersi alla Lega per Salvini Premier». La trasmissione Report ha fatto riferimento anche al sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, senatore genovese, ideologo della flat tax e responsabile delle scuole di formazione della Lega. Il vero dominus dei corsi. «Siri ci è stato vicino nella fase di avvio — riferisce Cantalamessa —, ci ha offerto il know how. Ma poi siamo andati avanti con le nostre gambe».
Cinquantacinque gli apprendisti leghisti, provenienti da ogni angolo della Campania, che hanno seguito le lezioni di docenti, ministri, parlamentari, giornalisti, magistrati ed esperti di comunicazione in questo primo anno di corso. Poi si ricomincerà ad ottobre con il secondo anno sui tre completi di formazione e si spera che dopo l’ affollata sala dell’ultima lezione, domenica scorsa, in autunno possa essere avviato un nuovo modulo formativo con una partecipazione più rilevante.
«Abbiamo deciso proprio per ragioni di marketing e promozionali — conferma la direttrice Gardini — di aprire le porte a circa 460 persone all’ultima lezione. Del resto, ci accorgemmo sin da subito, il giorno della presentazione, a dicembre, che l’iniziativa era destinata a riscuotere un grande successo. C’è voglia di ripartire, di informarsi, di aggiornarsi. Ed è indispensabile puntare su queste occasioni formative».
Tra i partecipanti della prima edizione dei corsi anche un odontoiatra di Palermo, una giovane lucana, ma anzitutto parecchi professionisti e studenti. «Il passaparola è stato decisivo — racconta ancora la responsabile del dipartimento cultura della Lega campana — soprattutto quello tra i coordinatori provinciali e i militanti. È così che è stato possibile far circolare la voce un po’ ovunque nel Mezzogiorno».
Ma è vero che soltanto coloro che hanno frequentato le lezioni alla fine potranno aspirare ad una candidatura con il Carroccio? «Il corso — conclude la direttrice — non è propedeutico alla candidatura, ma nasce dalla volontà di conoscere». Anche conoscere i leader della Lega può diventare un viatico per scalare, oltre che sognare, più facilmente le tappe della carriera.
Fabiana Gardini
«Io ci ho rimesso in taxi e pasti e poi non tutti hanno versato la stessa quota »
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Noi non abbiamo toccato un euro, basta rivolgersi al partito nazionale per poter verificare