Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Giornate del Fai, ponte fra culture e storia millenaria E riapre la Olivetti
Nel weekend si visita la fabbrica di Pozzuoli
NAPOLI Dalla Pozzuoli operaia dell’ex Olivetti all’aristocratico Palazzo Donn’Anna. La ventisettesima edizione delle Giornate del Fai si terrà il 23 e il 24 marzo, con oltre 66 aperture, 7.280 apprendisti ciceroni e 250 volontari in tutta la Campania. Frase dell’anno è Fai ponte tra culture: figuriamoci se Napoli si tira indietro.
«Basti ricordare il caso di Villa Doria D’Angri — ha detto il presidente della sezione Campania Maria Rosaria de Divitiis alla presentazione, a Palazzo Santa Lucia — che propone le visite guidate in arabo, castigliano, creolo, francese, portoghese, ucraino, spagnolo a cura dei mediatori artistico-culturali. Tutto, il Fai stesso dico, iniziò da Napoli, per volontà di Elena Croce, non lo dimentichiamo». La villa che ha ospitato Wagner sabato sarà scenario per il concerto dell’Istituto Bonghi di Gianturco e domenica dell’Orchestra dell’Università Parthenope. Sono intervenuti quasi tutti i responsabili delle delegazioni campane snocciolando ghiotti percorsi. Quella partenopea ha scelto come titolo Napoli la città che guarda l’acqua e schiera i gioielli di Posillipo: Palazzo Donn’Anna con la Fondazione De Felice, teatrino, grotte e imbarcadero e la casa-galleria di Lia Rumma (aperta per la prima volta per il ciclo CasaCorriere). E, come di consueto, sarà visitabile Villa Rosebery, residenza napoletana del presidente della Repubblica. Occhi fra mare e cielo con gli itinerari di natura e arte nel Parco Letterario di Nisida. Approdo al luogo che dà il nome alla collina: il Parco Pausilypon a cui si accede attraverso la Grotta di Seiano. Grazie al protocollo d’intesa tra il Fai e il Centro Studi Gaiola si potranno visitare i resti del teatro, dell’Odeion e di alcune sale della villa sommersa. E ancora, nel mese della poesia, visite al Parco e tomba di Virgilio e alla Crypta Neapolitana, 711 metri nel tufo.
Dal mare all’entroterra: ad Avellino si potrà visitare la Collegiata di San Michele Arcangelo a Solofra, a Benevento Palazzo Collenea risalente alla fine del Seicento e la Chiesa e Convento di San Francesco della Dogana che fu una delle tappe del viaggio di San
I numeri In regione sono 66 i siti culturali aperti e 250 i volontari in campo
Francesco. A Caserta, tra gli altri, la chiesa San Pietro Apostolo ma anche il Parco Sorgenti Ferrarelle di Riardo. Non un luogo a caso. Ferrarelle è anche il main sponsor del Fai e Carlo Pontecorvo, intervenuto alla presentazione, ha ricordato che «il Fondo ci ha aiutati ad adottare la cultura ambientale nella nostra azienda sin dal 2006, per noi fondamentale è la formazione su questo tema sul quale “una ragazzina svedese” ha risvegliato tutto il mondo». A Salerno molte mete tra cui Palazzo Pedace e a Positano la Villa romana.
A concludere la mattinata Fai a Palazzo Santa Lucia l’ospite: «Il Fai rappresenta quella parte della società civile che a me piace, che non parla soltanto ma fa i fatti» ha detto il governatore Vincenzo De Luca. «Tra Lazio e Campania abbiamo una concentrazione unica di arte e cultura. Potremmo costruire il distretto turistico più grande al mondo». E tra le mete suggerisce «l’acquedotto di Caposele, uno spettacolo straordinario: si entra in un edificio dove l’acqua con tutta la potenza sgorga dalla montagna, viene incanalata e inizia il suo lungo viaggio». Tutto il programma su sito www.giornatefai.it