Corriere del Mezzogiorno (Campania)
PICCOLO È MEGLIO SECONDE SALE: PIÙ QUALITÀ
Proposte sempre più valide per gli spazi «minori» dei grandi teatri napoletani Dall’Auditorium del Bellini al Ridotto del Mercadante alla Assoli (ex Nuovo) tanti i debutti di spettacoli di ricerca, spesso in esclusiva e con protagonisti di grido
Quando «piccolo» è meglio, ovvero quando le seconde sale del Mercadante e del Bellini (ma anche alla Sala Assoli, ex costola del Nuovo) si rivelano più funzionali ad ospitare spettacoli di prima fascia, diretti o interpretati da firme importanti del teatro di ricerca italiano. Basti pensare a «Tango Glaciale reloaded» di Mario Martone in prima nazionale nel gennaio del 2018 al Piccolo Bellini, dove quest’anno c’è stato anche Danio Manfredini con il suo epico «Vocazione». O alle numerose incursioni di una grande signora del teatro napoletano come Angela Pagano al Ridotto del Mercadante, che ha recentemente ospitato anche un’attrice di rango come Pamela Villoresi. E la settimana si apre sulla scia di questa tendenza, con due interessanti spettacoli, da stasera a domenica al Piccolo Bellini e al Ridotto dello Stabile.
Nell’ex auditorium di via Conte di Ruvo ritorna Michele Santeramo, autore e interprete del «Nullafacente», diretto da Roberto Bacci, un testo che propone «la vita di due esseri umani qualsiasi – come spiega Bacci - che si interrogano sul Nulla. Dando corpo a una scelta paradossale al di fuori dell’esistere secondo le esigenze del “mondo” così come lo pratichiamo». Il protagonista si colloca infatti nel limbo del non fare, che evita gli affanni della vita, come le cure per la moglie malata terminazione. le (quindi inutili). A completare il cast anche Vittorio Continelli, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Michele Santeramo e Tazio Torrini.
Al Ridotto del Mercadante c’è invece «I Kiwi di Napoli» di Philipp Löhle, adattato e diretto da Carlo Geltrude. L’allestimento è il risultato di una residenza teatrale che il drammaturgo tedesco ha condotto nel 2017 presso il Nuovo Teatro Sanità, e in cui ha raccolto una serie di interviste fatte ai giovani attori della compagnia, visitando la città e riportando nel testo le sensazioni ricevute, a partire dalle paure dei giovani, ben oltre ogni cliché. Le tre storie affrontano il tema del lavoro, della criminalità organizzata e quella di una possibile eru- In scena Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Anna De Stefano, Carlo Geltrude, Salvatore Nicolella, Gaetano Migliaccio, Federica Totaro e Beatrice Vento.
E venerdì alla Sala Assoli torna Enrico Ianniello, stavolta in scena con il suo «Isidoro», prodotto dai Teatri Uniti.