Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I killer sparano tra la folla a pochi passi dalla Prefettura
Piazza Trieste e Trento, i titolari: c’erano turisti, strage sfiorata
Paura nella notte in piazza Trieste e Trento. Tentato agguato contro un boss dei Quartieri tra alcune persone e un gruppo di pregiudicati. I proiettili hanno colpito le vetrine di due bar a pochi passi dalla Prefettura.
«Pochi minuti prima c’erano tre turisti seduti al tavolo e uno di quei proiettili avrebbe potuto colpire alla testa qualcuno. Una strage sfiorata. Qui è una emergenza continua». Quando hanno fatto fuoco, in strada c’erano alcune persone e un gruppo di pregiudicati, tra i quali, probabilmente, un boss dei Quartieri Spagnoli. Ed erano a lui che miravano i killer che senza pensarci su due volte hanno fatto fuoco quattro volte sbagliando però la mira, ma colpendo le vetrine di due bar sempre affollati di turisti: il «Caffè del Professore» e «Monide», uno accanto all’altro in piazza Trieste e Trento a pochi metri dallo storico «Gambrinus».
E sono i titolari dei due esercizi che raccontano quanto hanno subito: «Sono arrivati in scooter e hanno fatto fuoco, forse con una mitraglietta. I colpi erano troppo rapidi». Questa è l’ennesima azione criminale che la camorra organizza in città, dal valore simbolico molto alto perché la criminalità fa fuoco a poche decine di metri dal simbolo di Napoli: piazza del Plebiscito; e dalla Prefettura, l’ufficio territoriale del Governo che sulla carta dovrebbe essere uno dei luoghi più sorvegliati della città. Ed è tutto qui il senso profondo dell’ennesimo agguato (per fortuna fallito) nel cuore della città. Tutto è accaduto la scorsa notte, pochi minuti dopo le 2, quando un gruppo di pregiudicati si è fermato a chiacchierare davanti all’ingresso dei due locali. I killer, da una prima ricostruzione, sarebbero arrivati dal Pallonetto di Santa Lucia, quindi passando proprio davanti agli uffici della Prefettura, avrebbero fatto il giro della rotonda di piazza Trieste e Trento e avrebbero fatto fuoco contro quei ragazzi fermi sui loro scooter. Ma hanno fatto in tempo a mettere in moto e a scappare prima che l’agguato fosse messo a segno. Un’azione spregiudicata che la dice tutta sulla violenza delle bande criminali che si contendono il territorio. In un primo momento si era anche ipotizzato che gli spari potessero avere una natura estorsiva e fosse la reazione a una richiesta di pagamento. Ma invece poco dopo si è arrivati all’ipotesi più probabile: agguato fallito. Chi era nel mirino? C’erano sicuramente ragazzi giovani e con estrema probabilità vicini ad Eduardo Saltalamacchia, il boss di cui il Corriere del Mezzogiorno ha raccontato dell’edizione di ieri, del pestaggio in carcere a Poggioreale con le braccia spezzate da pregiudicati dei Decumani. Nella zona ci sono numerose telecamere di sorveglianza e le immagini sono già state sequestrate dai carabinieri che stanno ricostruendo il passaggio degli scooter dal Pallonetto di Santa Lucia fino al luogo del raid. Si scava nel clan Elia che da sempre è in lotta contro i ras dei Quartieri. Dietro c’è il business legato alle piazze dello spaccio di sostanze stupefacenti e soprattutto quello delle estorsioni settimanali ai commercianti: dai più piccoli ai più importanti. Non è la prima volta che si fa fuoco in piazza Trieste e Trento. L’agguato più clamoroso è avvenuto il 12 ottobre dell’anno scorso quando le immagini di un sistema di sorveglianza di un bar immortalarono la scena di un raid che seminò il panico tra la folla. Pochi mesi prima ci fu un altro regolamento di conti e fu ferito alle gambe il capoclan degli Elia. La risposta arrivò pochi mesi dopo con una sparatoria organizzata da un minorenne che fu poi arrestato per un omicidio un mese dopo a Bagnoli.
” L’agguato Sono arrivati in scooter e hanno fatto fuoco, forse con una mitraglietta. I colpi erano troppo rapidi
” Notte di paura È accaduto quando un gruppo di pregiudicati si è fermato a chiacchierare davanti ai due locali