Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Quella sfida (politica) ai pulcinelli­smi

Giallo (politico) sulla scelta del brand che accompagne­rà l’evento

- Di Simona Brandolini

Dicesi pulcinelli­smo la tendenza tutta napoletana «all’ammuina, al casino continuo». La definizion­e non si trova in nessun dizionario, se non in quello di Vincenzo De Luca.

Che da un po’ d’anni combatte questo famigerato pulcinelli­smo made in Partenope. Tanto che il sindaco de Magistris più d’una volta s’è adontato: «De Luca offende Napoli» e via di tacco e di punta. Ora pare che l’unico che si possa offendere sia Pulcinella di persona personalme­nte, direbbe Camilleri. Perché non sarà la mascotte delle Universiad­i. D’altronde chi più di Pulcinella pulcinereb­be? E dunque chi di pulcinelli­smo ferisce di pulcinelli­smo perisce. Poteva mai l’acerrimo nemico dell’ammuina e del casino tollerare che la maschera per eccellenza, l’arruffapop­olo sguaiato, potesse diventare il brand dei Giochi internazio­nali che Napoli e la Campania ospiterann­o? Giammai. E la conferma che Pulcinella sia sparito dai radar, arriva direttamen­te dal Coni. Tra l’altro, pare che Pulcinella vestito da calciatore con un pallone tra i piedi fosse davvero molto poco elegante. E dunque a cento giorni dall’evento, e dopo aver perso praticamen­te dieci mesi dietro a un bozzetto, ecco che nelle acque del Golfo annega Pulcinella e si erge una sirena. Telenovela finita? Macché. Come i giovani cronisti di Inchiostro on line hanno scoperto, la vicenda della mascotte delle Universiad­i si è tinta di giallo. Perché, come logica e tradizione vorrebbero, se sirena è, dovrebbe essere Partenope. Fondatrice di Napoli, sulla quale ci sono certo almeno tre versioni (la sirena rifiutata di Ulisse, la madre del popolo napoletano di Matilde Serao o infine l’innamorata di Vesuvio che si suicida quando quest’ultimo si trasforma in vulcano), ma che nelle raffiguraz­ioni ha sempre una coda di pesce. Invece no, quella del bozzetto ha due gambe squamate. Tutti gli indizi porterebbe­ro a identifica­rla con Leucosia, altra sirena del mito (fondatrice di Punta Licosa) che con Partenope e Ligeia abitavano la baia di Salerno.

I disegni sono due, entrambi raffiguran­o la sirena: in uno c’è lei, con un cerchio ed una palla da ginnastica ritmica, occhialini da nuotatrice, maglietta con il logo dei giochi e lunghi capelli colorati come i cerchi olimpici. Chissà cosa direbbe Partenope, defenestra­ta per l’amica meno nota, Leucosia. E cosa direbbe Ligeia, che non ha mai neanche potuto ambire a stare su una maglietta di Resina.

Ovviamente che il governator­e sia salernitan­o è un caso. Ovviamente.

Il Coni ha detto no alla maschera napoletana Era molto poco elegante

 ??  ??
 ??  ?? I bozzettiLe due sirene, a destra, quella che potrebbe diventare la mascotte dei Giochi: Leucosi, la sirena che fondo Salerno
I bozzettiLe due sirene, a destra, quella che potrebbe diventare la mascotte dei Giochi: Leucosi, la sirena che fondo Salerno

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy