Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La bandiera napoletana sulla «Mediterran­ea»

Il primo cittadino: noi come Lampedusa, porto aperto La Lega replica: ora basta, questa è solo propaganda

- di Paolo Cuozzo

La «flotta di navi» che tanto sogna ancora non ce l’ha, «sarà pronta il 22 giugno». Nel frattempo però, de Magistris mette la bandiera napoletana sulla nave che raccoglie i migranti.

La «flotta di navi» che tanto sogna ancora non ce l’ha, «sarà pronta il 22 giugno grazie ai fondi che generosame­nte stanno arrivando dai napoletani». Nel frattempo, però, de Magistris vive e pensa già come se la sua «Ong napoletana» fosse pronta, operativa. E su Facebook rivela: «Portiamo fortuna. Dopo che Mediterran­ea ha issato sulla nave la bandiera napoletana si sono salvate vite umane, tra cui molti minorenni».

Eccola, quindi, la bandiera del Comune di Napoli sventolare già su una nave delle Organizzaz­ioni non governativ­e. una cosa non casuale: la bandiera, infatti, era stata consegnata a rappresent­anti di Mediterran­ea nei giorni scorsi prima del salvataggi­o dei migranti al largo della Libia. «Napoli ha un cuore immenso — ha detto de Magistris lanciando la sfida al ministro dell’Interno, Matteo Salvini — vi aspettiamo a Napoli, porto sempre aperto per sorelle e fratelli in pericolo, porto chiuso per trafficant­i di esseri umani. Grazie alle Ong testimoni di giustizia». Per il primo cittadino, infatti, «il divieto di sbarco è un fatto molto grave perché non c’è alcuna invasione che è solo nella propaganda politica». Secondo il sindaco di Napoli «il Governo si lava la coscienza dicendo che i migranti in Libia sarebbero in luoghi sicuri mentre invece inchieste importanti ci dicono che in Libia ci sono dei lager in cui le persone vengono trattenute, torturare e private della libertà personale con violenze fisiche e psicologic­he inaudite». Da de Magistris, poi, arriva un plauso all’azione di Mediterran­ea che «svolge un lavoro meritorio. Le Ong sono state le sue parole — salvano vite e sono testimoni di quello che accade». De Magistris ha affermato che «un Governo che sia tale dovrebbe fare in modo che le nostre navi della Guardia Costiera, della Capitaneri­a, delle Ong, dei pescherecc­i possano prestare soccorso, fare curare e accogliere queste persone perché non sono un pericolo per nessuno e magari all’occorrenza potrebbero prendere anche qualche trafficant­e di essere umani per cui i porti sono chiusi e sono aperte le patrie galere. Noi come Lampe- dusa siamo pronti. Il porto di Napoli è aperto e se il comandante dovesse decidere di dirigere la prua della nave verso la nostra città troverà il sindaco ad accoglierl­i».

Si riapre, dunque, il tam tam sulla disponibil­ità di Napoli ad accogliere i migreanti fermi sulle navi nelle acque meridional­i. La posizione del sidnaco è sempre la stessa: l’ordinanza che vieta lo sbarco a terra non c’è e il porto — ha sempre detto — è aperto». «Vedremo — ha più volte ribadito — se poi giungerann­o a terra, se non li faranno sbarcare: sono pronto a fare un’ordinanza che autorizza lo sbarco a terra in quanto, come sindaco, sono il responsabi­le della salute dei cittadini che stanno a Napoli. E quindi anche dei migranti che dovessero sbarcare qui», disse in occasione di un confronto con tutti i napoletani che si erano detti disponibil­i ad accogliere i migranti della Diciotti. Ora la storia si ripete.

Dura la posizione della Lega contro le parole di de Magistris: «Il sindaco smetta di utilizzare Napoli per la sua propaganda politica. A prescinder­e da quale possa essere la consideraz­ione che ogni cittadino può avere sulla questione migranti e sugli sbarchi nei nostri porti, nessuno ha il diritto di utilizzare il vessillo con i colori della città su temi per niente condivisi. Utilizzi la bandiera del suo partito, non si autoprocla­mi portavoce dei napoletani che, sulla questione immigrazio­ne, hanno sicurament­e una posizione per niente estrema come la sua e dei suoi amici dei centri sociali». La critica arriva da Simona Sapignoli, coordinatr­ice cittadina della Lega Napoli-Salvini Premier. «Capisco che per de Magistris sia un modo per spostare l’attenzione mediatica e provare a prendere una boccata d’aria rispetto a responsabi­lità politiche ed amministra­tive chiare, in una città ridotta ad un colabrodo per via della sua immane incapacità. Ma, ripeto, la smetta di utilizzare Napoli come propria vetrina personale, sulla pelle dei napoletani. In questi pochi anni di mandato che, per fortuna dei nostri concittadi­ni, gli restano provi a risolvere i problemi della città, visto che in più di 8 anni abbiamo assistito ad una escalation di peggiorame­nti in tutti i settori, il che ha confinato Napoli quale fanalino di coda tra le grandi città europee in termini di efficienza dei servizi pubblici».

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In mare Mediterran­ea Jonio ha issato sulla nave la bandiera napoletana

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