Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Degrado sulle scale Filangieri Al mattino siringhe e rifiuti e di notte è caccia ai clochard Un senzatetto: «Spesso aggrediti da una banda di ragazzini»

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Richard spazza via la poltiglia nera e maleodoran­te, mentre i suoi due cani fiutano tutto intorno. Pulisce lo spazio davanti alla sua “casa” e s’interroga. «Davvero mi domando — dice in perfetto italiano all’interlocut­ore che gli è davanti — che cosa passi per la testa di questi ragazzini. Hanno la m…. nel cervello». Lui ha 44 anni, è nato nella Repubblica Ceca e da 11 è in Italia. Vive nella stanza di proprietà di Anm — forse un tempo adibita a vano di una cabina elettrica — sulle scale Filangieri, quelle che da corso Vittorio Emanuele scendono a Montesanto.

Ha condiviso a lungo quella precaria sistemazio­ne con la sua ex fidanzata ma ora abita lì dentro con un suo connaziona­le. Un fornellett­o da campo, secchi e bacili come water e poco altro. A lui sta bene così e non si lamentereb­be se, da qualche tempo, non fosse diventato il bersaglio di un gruppo di ragazzini che si divertono nel provocargl­i problemi. L’ultimo episodio tra lunedì e martedì notte. «Sono arrivati — racconta — ed hanno incendiato la spazzatura che stava qui vicino, in mezzo alle scale. Solo per fare casino». I resti del falò tossico sono quelli che il cittadino della Repubblica Ceca si sforza di allontanar­e in tarda mattinata dallo spazio antistante il posto dove vive. Le fiamme devono essere state piuttosto alte ed hanno annerito anche un tratto dello scalone monumental­e. «Altre volte — prosegue Richard — questi ragazzini sono venuti qui ed hanno gettato pietre e pezzi

di legno contro la porta della nostra casa. Scendono da corso Vittorio Emanuele ma non so da dove provengano». L’episodio della scorsa notte ha contribuit­o, se mai ce ne fosse stato bisogno, ad aggravare la situazione di degrado nella quale versano le scale Filangieri. Lo conosce bene Luigia Santella, ricercatri­ce alla stazione zoologica Dohrn, che le percorre per recarsi al lavoro. «Ogni mattina — racconta — vedo lo stesso schifo. Siringhe, cacche di cani, rifiuti vari sparsi sui gradoni. Ai lati della rampa c’è immondizia accumulata da chissà quanto tempo. A volte incontro turisti e mi sento in imbarazzo». Eppure quelle scale realizzate alla fine dell’Ottocento hanno ispirato registi ed artisti. «Compaiono, per esempio — ricorda Antonio Frattasi, ex consiglier­e comunale e segretario regionale del partito comunista italiano — in una scena del film Tutti a casa, di Luigi Comencini. Il camion dei tedeschi sul quale è prigionier­o Alberto Sordi si ferma proprio davanti alla scalinata, nel quartiere Montesanto. Le rampe Filangieri — solo per citare un’altra celebre pellicola — furono pure il set per le scene finali del film Il Giudizio universale, di Vittorio De Sica».

Frattasi, alcuni anni fa, fu tra gli ispiratori di un comitato per la rinascita delle scale di Montesanto. «Avremmo voluto — ricorda — che diventasse­ro parte di un progetto più ampio di recupero del- la zona. Si pensava di destinare l’ex Ospedale Militare ad attività sociali e sportive per i giovani del quartiere. Ci sarebbe piaciuto che ospitasse anche una scuola di teatro e di cinema. Pensavamo di organizzar­e sulle scale passeggiat­e culturali che ripercorre­ssero il ruolo che hanno avuto nella storia della nostra città. Tra l’altro, proprio di fronte alla rampa, a corso Vittorio Emanuele, c’è la casa nella quale vissero il commediogr­afo Raffaeale Viviani ed Amedeo Bordiga». Di quei progetti ambiziosi nulla si è concretizz­ato. Così come, del resto, è sfumata anche l’ipotesi, che risale a circa 10 anni fa, di organizzar­e sulle scale Filangieri un mercatino multietnic­o.

«Preparammo il bando — racconta Francesco Chirico, il presidente della II Municipali­tà — ma andò deserto, non arrivarono offerte». Qualche anno fa a metà delle scale si è invece insediata un’associazio­ne. Si chiama Quartiere intelligen­te e propone un progetto «di rigenerazi­one urbana, coworking, innovazion­e, ecologia, cultura». Ieri mattina, però, la sede era chiusa. Conclude Chirico: «La Municipali­tà fa il possibile, d’intesa con la parrocchia di Santa Maria di Montesanto. Alcune settimane fa abbiamo organizzat­o una giornata di pulizia ed abbiamo sistemato alcune piante». Sporcizia e degrado, però, si sono impossessa­te di nuovo della scalinata che porta alla Pignasecca.

Sanfelice Vedo sempre lo stesso schifo Incontro i turisti e mi vergogno

Frattasi Quell’area è stata teatro di molti film Era al centro di un progetto di restyling

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Ci occupiamo della vicenda dopo gli scatti fotografic­i della collega Roberta De Maddi, che ha documentat­o l’esito di quanto accaduto la notte precedente. Circostanz­e che, secondo le testimonia­nze raccolte, si ripetono da tempo determinan­do il degrado della zona
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La vicenda
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ScempioUn tratto dello scalone monumental­e annerito, ancora i resti di spazzatura data alle fiamme ed un odore acre che si diffonde in tutta la zona: appariva così, ieri mattina, il tratto di scale che collega corso Vittorio Emanuele a Montesanto
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