Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Griglie, i lavori si faranno Ma con il rischio di una battaglia legale Plebiscito, Comune pronto e il Mibac valuta il ricorso

- Paolo Cuozzo

NAPOLI Sulle griglie in piazza del Plebiscito il Comune va avanti. E, forte della sentenza del Tar, ha già attivato tutte le procedure per riavviare «quanto prima» il cantiere in piazza. È Mario Calabrese, assessore ai Trasporti, a spiegare l’iter: «L’avvocatura comunale ha comunicato alla dirigente responsabi­le del servizio, la dottoressa Riccio, l’esito del ricorso al Tar. Il Comune lo ha quindi inoltrato alla Soprintend­enza dei Beni culturali. Parallelam­ente, sono stati presi contatti con l’impresa. Ragionevol­mente, considerat­i i tempi burocratic­i, al più tardi entro la prossima settimana riprendera­nno i lavori».

Calabrese scongiura dunque l’ipotesi, circolata in Municipio nelle ultime ore, di una posizione attendista del Comune in vista di un ricorso del Mibac al Consiglio di Stato. Ricorso che fonti del ministero danno per «molto, ma molto probabile». «Mi dispiace che ciò accada, ne prenderemo atto quando e se ci sarà il ricorso, intanto non ci sono motivi per cui non dovrebbero partire i lavori», conferma Calabrese. Che anche su un altro punto è molto fermo: il progetto. «È quello — dice — e non si cambia. Del resto, abbiamo avuto tutti i pareri necessari e avuto ragione per due volte al Tar; non si spieghereb­be un cambio di direzione. Per ora, dunque, certamente si procede con questo progetto. Mentre sul perché siano saltate fuori ipotesi alternativ­e preferisco non fare commenti». Posizione rimarcata dal direttore generale del Comune, Attilio Auricchio: «La sentenza del tar è molto chiara, quasi ci impone di far presto. E noi dobbiamo fare presto, ci sono finanziame­nti in ballo. Poi quando e se il Consiglio di Stato si esprimerà, valuteremo il da farsi». Insomma, Palazzo San Giacomo adesso va avanti. E, come anticipato dal Corriere del Mezzogiorn­o, senza più alcuna intenzione di trattare o modificare le cose. Pur sapendo che all’orizzonte — con il ricorso al Consiglio di Stato da parte del ministero — si profila una battaglia legale. Ma il rischio di perdere i finanziame­nti europei per la Linea 6 impone al Comune di Napoli di fare presto.

Valutazion­i giuridiche da fare molto delicate, in ogni caso. Perché è chiaro che non è interesse di nessuno che i lavori della metro si fermino, che passino anni prima che si giunga a compimento dell’opera; peraltro, con la piazza già cantierizz­ata. Inoltre, il verdetto del Consiglio di Stato arriverebb­e con i tempi del caso: mai, o quasi mai, infatti, è questione di pochi giorni prima di avere una sentenza. Valutazion­i che comunque al ministero si cominciano a fare solo in queste ore, sebbene a pagina 12 del secondo decreto di stop del Mibac sulle griglie, dell’11 febbraio scorso, si rimandava già alla valutazion­e dell’Avvocatura generale per un possibile ricorso al Consiglio di Stato contro il primo verdetto del Tribunale amministra­tivo regionale. Ora, poi, ce n’è stato anche un secondo, sempre con il Mibac soccombent­e.

De Magistris, intanto, pur avendo esultato per il verdetto del Tar, non intende chiudere i canali di dialogo con il Mibac e con il ministro Alberto Bonisoli. Col quale, è bene ricordare, il Comune di Napoli ha avviato l’iter per ottenere dal Demanio l’affidament­o del San Carlo. Cosa sulla quale il ministero ha già dato il proprio nullaosta. Mentre a Palazzo San Giacomo un tavolo di lavoro ad hoc sul San Carlo presieduto ha cominciato a predisporr­e il progetto per gestione e valorizzaz­ione di un bene immobile così prezioso come il Massimo napoletano.

L’assessore Calabrese «Considerat­i i tempi, al più tardi entro la prossima settimana riprendera­nno le attività»

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 ??  ?? Il cantiere dall’altoI lavori per lo scavo in piazza Plebiscito erano partiti, con la rimozione, la catalogazi­one e la conservazi­one dei basolati posti a terra in occasione del G7 del 1994
Il cantiere dall’altoI lavori per lo scavo in piazza Plebiscito erano partiti, con la rimozione, la catalogazi­one e la conservazi­one dei basolati posti a terra in occasione del G7 del 1994

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