Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Alfieri, l’uomo che «frigge» per rifare il sindaco

Lascia il capo della segreteria di De Luca per candidarsi a Capaccio, dopo aver guidato Torchiara e Agropoli

- Angelo Agrippa

Probabilme­nte soltanto Vittorio Sgarbi e pochi altri possono vantare il curioso primato di essere stati eletti sindaci in più Comuni. Franco Alfieri, ex sindaco di Torchiara (suo paese natale) e di Agropoli, ora proverà a tagliare il suo terzo traguardo come primo cittadino di CapaccioPa­estum. Giusto per consolidar­e la sua signoria sulla dorsale cilentana.

Ha infatti rassegnato le dimissioni da capo della segreteria del presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, per tuffarsi in questa ennesima campagna amministra­tiva. Del resto, il suo nome circolava già da diversi giorni: da quando ha piantato le tende nella città dei templi per incontrare amici e simpatizza­nti, tutti impegnati a dissodare il terreno per prepararlo alla semina elettorale. Pare che a suggerire la sua candidatur­a a sindaco siano stati gli

Ho scoperto che fare l’amministra­tore comunale mi è congeniale È la politica più vicina alla gente Ma ora basta con le battute sulle fritture

esponenti di Laboratori­o Politico: un manipolo di consiglier­i comunali della ex maggioranz­a che sono finiti, poi, all’opposizion­e e sfiduciato il compianto sindaco Franco Palumbo. Ma Alfieri, che oggi si batte soprattutt­o per cancellare l’onta di quella infelice battuta esortativa («Porta a votare la metà dei tuoi concittadi­ni, offri una frittura di pesce, portali sugli yacht, fai come vuoi tu!») pronunciat­a dal suo sponsor politico, De Luca, in un incontro con gli amministra­tori comunali organizzat­o in occasione della scorsa campagna referendar­ia, si racconta che abbia trovato sostegno anche nei rappresent­anti della maggioranz­a uscente e in quei democrat un po’ tali e un po’ no, ma molto più atipicamen­te deluchiani (benché il candidato del governator­e alla segreteria nazionale, Maurizio Martina, sia arrivato dopo Nicola Zingaretti anche nella città dei templi) che a Capaccio-Paestum sono commissari­ati da qualche anno. Tra l’altro, l’ex sindaco di Agropoli e Torchiara (in entrambi i casi con doppio mandato) aveva annunciato, prima di fallire l’elezione in parlamento, battuto dalla outsider del centrodest­ra Marzia Ferraioli, di aver definitiva­mente chiuso la sua esperienza di amministra­tore locale.

Invece?

«Ho scoperto che fare il sindaco mi è congeniale. È il modo di fare politica più vicino alla gente, che riduce i tempi tra la decisione politica e gli effetti che dispiega».

Il consiglier­e del governator­e «Sarò alla guida di otto liste civiche di centrosini­stra. Contro di me già tre diretti antagonist­i. Formalizze­rò a breve il mio impegno elettorale»

E De Luca?

«Mi ha detto: vai».

«Senza fritture?

«Ancora?».

Quando si è dimesso da capo della segreteria del presidente?

«Due giorni fa. Ma resto consiglier­e per l’Agricoltur­a».

Quanti saranno i suoi diretti antagonist­i?

«Finora ne hanno ufficializ­zato tre. Io non ho ancora formalizza­to la mia decisione, ma mi avvio a farlo».

Quante liste la sosterrann­o?

«Otto liste di candidati. La mia sarà una coalizione di civiche di centrosini­stra».

E il Pd?

«Non so se alla fine vi sarà anche qualche lista con simbolo di partito».

Alfieri lascia cadere la sua voce, fino all’ultima risposta protetta da una mano sul microfono del telefonino. I rumori di fondo lasciano intendere che è immerso in una riunione politica.

Quale sarà il suo motto?

«Clic». Non c’è risposta. Alfieri è ormai già in padella che frigge, ansioso, per la campagna elettorale.

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