Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tassa di soggiorno più cara, è rivolta
Il caso Dal primo aprile aumento di cinquanta centesimi. L’Abbac invita alla mobilitazione: il 31 marzo in piazza
Blitz del Comune, gli albergatori: pochi servizi, i fondi raccolti non sono usati per il turismo
Dal primo aprile negli alberghi a 3 e a 4 stelle e nelle strutture ricetti vela tassa di soggiorno aumenterà di 50 centesimi. Una decisione del Comune comunicata ieri ai rappresentanti di categoria. In alcune strutture si arriverà a pagare fino a 5 euro. Rivolta degli albergatori.
Dal primo aprile a Napoli negli alberghi a 3 e a 4 stelle e nelle strutture ricettive extra alberghiere la tassa di soggiorno aumenterà di 50 centesimi. Una decisione di Palazzo San Giacomo comunicata ieri dall’assessore al Turismo Nino Daniele e dal vicesindaco Enrico Panini ai rappresentanti di categoria. Che hanno già promesso battaglia, denunciando mancanza di concertazione, unilateralità in scelte delicate per un settore che produce reddito e lavoro e hanno puntato il dito contro l’Amministrazione accusandola di non utilizzare per il turismo i soldi raccolti con la tassa, ma di stornarli su altre finalità.
A Napoli le tariffe in vigore dal 1 aprile 2017 prevedono per la categoria 5 stelle lusso un tassa di 5 euro al giorno; 4.50 per i 5 stelle; per i 4 stelle si paga 3.50, per i 3 stelle 2,50; per i 2 stelle la tassa è pari a 2 euro e per gli alberghi ad 1 sola stella 1.50 euro. Nelle strutture ricettive extra alberghiere — affittacamere, case e appartamenti per vacanze, appartamenti ammobiliati per uso turistico, bed & breakfast, istituti religiosi di ospitalità, agriturismi — la tassa è pari a 2 euro al giorno.
Dal primo aprile nei 3 e 4 stelle si pagherà 3 euro e 4 euro e nelle strutture extra alberghiere 2.50 euro.
«L’aumento dell’imposta di soggiorno non solo rappresenta un aggravio di spesa per il turista, ma anche un aggravio di lavoro per il personale degli alberghi, oltre a creare difficoltà per gli aggiornamenti dei programmi gestionali — commenta Antonio Izzo, presidente di Federalberghi —. Ma anche l’immediatezza dell’entrata in vigore è deprecabile. Esistono prenotazioni e contratti già in essere che non potranno essere modificati, quindi gli aumenti ricadranno sulle strutture recettive o sulle agenzie di viaggio. Il Comune ha mostrato disattenzione alle dinamiche del settore, non tenendo conto del rilancio del turismo in paesi competitor, come quelli nord africani».
Izzo ricorda la pressione fiscale « tra le più alte d’Italia e la mancanza di una seria lotta all’abusivismo. Come se non bastasse, manca la concertazione con le associazioni di categoria sull’utilizzo di quanto introitato. Tutto viene imposto, al massimo viene comunicato, e alla fine, alla legittima richiesta degli operatori di una rendicontazione vengono forniti documenti molto tecnici e poco comprensibili che lasciano mille punti interrogativi sull’effettivo utilizzo di un’imposta che, ricordiamo, dovrebbe essere destinata integralmente a sostegno del turismo».
Insomma una mancanza di trasparenza che getta un’ombra su un settore che fa da tarino all’economia della città.
L’Abbac, l’associazione dei B&B ed affittacamere della Campania, dice no all’aumento e annuncia una mobilitazione per il prossimo 31 marzo, vigilia dell’entrata in vigore dell’aumento. «Ci hanno convocato per farci prendere atto di una scelta unilaterale, ospiti costretti a subire un aumento mentre la concorrenza tra città e territori si fa sempre più agguerrita — dice il presidente Abbac, Agostino Ingenito —. I nostri gestori ora sono in imbarazzo a dover comunicare l’aumento ai turisti mentre mancano servizi, decoro e sicurezza e nulla si sa dell’utilizzo di quei fondi raccolti dai nostri operatori e versati nelle casse del Comune. È dannoso aumentare un’imposta quando ormai molti gestori hanno ricevuto delle prenotazioni, resta poi il problema mai chiarito della destinazione ed utilizzo di quei milioni di euro raccolti. Siamo a conoscenza delle problematiche finanziarie del Comune ma non può pagare il turismo, unico settore economico che sta garantendo reddito a famiglie ed imprese. Abbiamo lavorato in questi anni cercando di venire incontro al Comune, fornendo consulenze al Suap e alla Polizia Locale per garantire controlli. Un percorso costante di impegno con lo spirito di tutelare il turismo malgrado le tante storture di un sistema cittadino complesso».
Aumento in vigore dal 1 aprile, annunciata una mobilitazione per il 31 marzo
3
euro è il costo giornaliero della tassa di soggiorno che si pagherà negli alberghi 3 stelle a partire dal primo aprile