Corriere del Mezzogiorno (Campania)
IL RITORNO DEL PD ALLA RAGIONE
Ècominciata una fase nuova della politica italiana in special modo a sinistra. Il Pd dopo i tanti colpevoli ritardi del suo gruppo dirigente, dopo fughe, abbandoni e scontri, pare che abbia scoperto i valori del «ritorno alla ragione» e alla responsabilità. È evidente che parte della vecchia classe mal sopporti l’avvio della nuova stagione e invochi procedure di «messa a punto» tese non alla rinascita del partito, quanto alla sua paralisi fatta di continue precisazioni e di infingimenti. Ma di fronte alla forza delle cose, alla chiarezza delle proposte, alla volontà di avviare davvero una fase nuova, c’è solo da prendere atto che il passato sta per disporsi definitivamente alle nostre spalle. È in atto un processo assai vasto che non riguarda soltanto il Pd quanto l’insieme delle forze politiche italiane. I Cinque Stelle, la Lega, Forza Italia (per quello che resta del partito di Berlusconi), tutto il sistema politico italiano è attraversato da movimenti palesi e sotterranei, da coraggiose prese di posizione e da propositi, comunque interessanti e solo qualche tempo fa impensabili. Un dato comune emerge. Tutte le forze politiche affermano di voler superare la fase di stallo in cui da troppo tempo si trovano. Il Pd, in special modo, soprattutto in considerazione della sua «attuale rinascita» firmata Zingaretti, ha scoperto o riproposto quella che è stata chiamata, ma senza retorica, nuova stagione che significa nuovi dirigenti, nuove presenze di giovani che si affacciano per la prima volta sullo scenario politico.
E soprattutto vuol dire nuova idea di democrazia e, infine, riforma radicale dello Stato. I classici per definire una svolta di questo tipo usavano il termine «paideia» che non va inteso affatto in modo riduttivo ma definisce un atteggiamento etico, una volontà di riscrivere lo stesso lessico politico.
Paideia significa, allora, laicità del pensiero e, conseguentemente, capacità di mettere tutto in discussione. Ciò comporta che si riscoprano (tuttavia in tempi non troppo lunghi), in primo luogo le periferie culturalmente abbandonate dalla politica. Ma che significa periferia? E inoltre si pensi che le periferie sono non lontano dalle
città ma, sono in tutti gli spazi non lambiti dalla politica.
Si tratta, invece al contrario, di ricreare quegli spazi (si pensi , tra l’altro, alle antiche cooperative operaie) della solidarietà umana e del lavoro, a quei luoghi di incontro, di discussione e di confronto cui oggi sempre più i grandi centri urbani non riescono a dare risposte adeguate.
Forse la prima fase della politica di Zingaretti dovrebbe cominciare proprio da qui. Lavorare per una nuova paideia che abbia non un centro ma una pluralità di centri e di interessi .
Ricordiamoci per un momento il grande contributo di idee che l’antica politica ha dato sul piano pedagogico.
Giova a tal proposito anche ricordare alcune riviste che non soltanto raccoglievano studi di grande interesse, aiutavano la politica non solo a elaborare le leggi, ma a ridisegnare di continuo gli spazi della democrazia e dello Stato.
Si tratta di idee semplici che tuttavia esigono coraggio e rigore .
Una politica che passi attraverso
una grande svolta riformatrice della scuola, può contribuire anche a smantellare tutto questo sistema di compromissioni e di complicità maldestre che ormai da troppo tempo hanno inquinato la cultura e l’ideologia contemporanea .
Pertanto paideia significa riforma della politica, ridefinizione dei ruoli dirigenti, abbandono di vecchi stilemi e anche di modalità comunicative culturalmente deboli.
Zingaretti oggi si trova su un crinale difficile, ricco di insidie. Dovrebbe lavorare con umiltà e costruire davvero una nuova classe aperta, disposta al confronto.
Ma, si sa, non basta scoprire con tanto ritardo che ci sono le periferie e i luoghi del degrado che andrebbero curati, della povertà, della delinquenza.
È tempo di agire e subito. Si abbia il coraggio di mettere tra parentesi il peso, sempre più negativo, del recente passato. Si cominci a respirare un’aria nuova.