Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Niente aumenti, si ferma la Circum Disagi per i passeggeri e oggi si replica
L’agitazione è del personale Eav di stazioni e passaggi a livello. De Gregorio: non cedo
NAPOLI Il rifiuto di alcune centinaia di lavoratori di effettuare lo straordinario ha semiparalizzato ieri la circolazione dei treni della Circumvesuviana. Corse soppresse ed assalto dei viaggiatori appiedati ai bus sostitutivi, insufficienti per numero e frequenza dei viaggi. Oggi la protesta si ripeterà e tutto lascia temere che il copione – pessimo per i pendolari – sarà lo stesso di 24 ore prima.
Sono saltate, si diceva, decine e decine di corse dei treni. Nello specifico, tutte quelle lungo la tratta Pomigliano – Acerra; quelle tra Torre Annunziata (esclusa) e Poggiomarino, che passano tra l’altro per il santuario di Pompei; quelle Napoli – Sarno da Barra (esclusa) fino al capolinea. L’agitazione coinvolge non i macchinisti, ma il personale Eav che lavora negli impianti fissi: stazioni, passaggi a livello, deviatori. Complessivamente sono circa 600 addetti ed hanno chiesto un incremento degli stipendi sulla base di un accordo del 2003. Eav è disponibile a riconoscerlo, ma non nella misura che vorrebbero i lavoratori. Si è aperta una trattativa ma alcuni dei dipendenti hanno deciso, evidentemente nella speranza di essere più incisivi, di accompagnare la vertenza sindacale con l’astensione dallo straordinario. Un loro diritto, ovviamente, che però, in un’azienda in carenza di organico, ha messo in ginocchio centinaia e centinaia di pendolari.
Ma quali sono i termini economici della vertenza? Umberto De Gregorio, il presidente di Eav, descrive la situazione in questi termini: «Abbiamo proposto un increrisanamento. mento medio di 120 euro mensili, ma l’Orsa, un sindacato autonomo, ha rifiutato. Avrebbero voluto aumenti pari a tre volte quella cifra. Io, però, non posso certo concederli, perché significherebbe incrementare il costo del lavoro di tre milioni e mezzo all’anno».
De Gregorio aggiunge: «Se lo facessi violerei una delle condizioni per le quali tempo fa Eav ebbe 591 milioni di euro dallo Stato, indispensabili all’epoca a scongiurare il fallimento. L’azienda si impegnò a promuovere una politica di Per di più, se cedessi, dovrei rinunciare ad assumere un centinaio dei 350 nuovi dipendenti che recluteremo con il concorso in fase di svolgimento».
Di tutt’altro tenore le considerazioni di Gennaro Conte, macchinista e rappresentate dell’Orsa. «Premesso – dice – che la decisione dei lavoratori di sottrarsi allo straordinario è stata assunta autonomamente ed indipendentemente dal mio sindacato, va rilevato che Eav si è irrigidita come in passato non ha fatto per altre categorie». In particolare, il rappresentante sindacale fa riferimento alla vertenza degli amministrativi. «Nel 2018 decine e decine di persone – sostiene - sono salite di parametro da un giorno all’altro ed hanno guadagnato cento euro in più al mese senza fare nulla di diverso rispetto a prima. I lavoratori degli impianti fissi che ora sono in agitazione, invece, a fronte degli aumenti sono disposti a garantire maggiore flessibilità. Insomma, non chiedono soldi per nulla». Conte non entra nel dettaglio delle cifre degli incrementi di stipendio rivendicati dai lavoratori in queste ore: «Non saprei essere preciso e preferisco evitare di dare numeri a caso, anche perché sono importi differenti a seconda della categoria dei lavoratori».
L’azienda
Per il presidente De Gregorio «non si può riconoscere le cifre richieste dai sindacati»
L’Orsa
Dice Gennaro Conte: si sono irrigiditi come in passato non hanno fatto per altre categorie