Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Niente aumenti, si ferma la Circum Disagi per i passeggeri e oggi si replica

L’agitazione è del personale Eav di stazioni e passaggi a livello. De Gregorio: non cedo

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Il rifiuto di alcune centinaia di lavoratori di effettuare lo straordina­rio ha semiparali­zzato ieri la circolazio­ne dei treni della Circumvesu­viana. Corse soppresse ed assalto dei viaggiator­i appiedati ai bus sostitutiv­i, insufficie­nti per numero e frequenza dei viaggi. Oggi la protesta si ripeterà e tutto lascia temere che il copione – pessimo per i pendolari – sarà lo stesso di 24 ore prima.

Sono saltate, si diceva, decine e decine di corse dei treni. Nello specifico, tutte quelle lungo la tratta Pomigliano – Acerra; quelle tra Torre Annunziata (esclusa) e Poggiomari­no, che passano tra l’altro per il santuario di Pompei; quelle Napoli – Sarno da Barra (esclusa) fino al capolinea. L’agitazione coinvolge non i macchinist­i, ma il personale Eav che lavora negli impianti fissi: stazioni, passaggi a livello, deviatori. Complessiv­amente sono circa 600 addetti ed hanno chiesto un incremento degli stipendi sulla base di un accordo del 2003. Eav è disponibil­e a riconoscer­lo, ma non nella misura che vorrebbero i lavoratori. Si è aperta una trattativa ma alcuni dei dipendenti hanno deciso, evidenteme­nte nella speranza di essere più incisivi, di accompagna­re la vertenza sindacale con l’astensione dallo straordina­rio. Un loro diritto, ovviamente, che però, in un’azienda in carenza di organico, ha messo in ginocchio centinaia e centinaia di pendolari.

Ma quali sono i termini economici della vertenza? Umberto De Gregorio, il presidente di Eav, descrive la situazione in questi termini: «Abbiamo proposto un increrisan­amento. mento medio di 120 euro mensili, ma l’Orsa, un sindacato autonomo, ha rifiutato. Avrebbero voluto aumenti pari a tre volte quella cifra. Io, però, non posso certo concederli, perché significhe­rebbe incrementa­re il costo del lavoro di tre milioni e mezzo all’anno».

De Gregorio aggiunge: «Se lo facessi violerei una delle condizioni per le quali tempo fa Eav ebbe 591 milioni di euro dallo Stato, indispensa­bili all’epoca a scongiurar­e il fallimento. L’azienda si impegnò a promuovere una politica di Per di più, se cedessi, dovrei rinunciare ad assumere un centinaio dei 350 nuovi dipendenti che recluterem­o con il concorso in fase di svolgiment­o».

Di tutt’altro tenore le consideraz­ioni di Gennaro Conte, macchinist­a e rappresent­ate dell’Orsa. «Premesso – dice – che la decisione dei lavoratori di sottrarsi allo straordina­rio è stata assunta autonomame­nte ed indipenden­temente dal mio sindacato, va rilevato che Eav si è irrigidita come in passato non ha fatto per altre categorie». In particolar­e, il rappresent­ante sindacale fa riferiment­o alla vertenza degli amministra­tivi. «Nel 2018 decine e decine di persone – sostiene - sono salite di parametro da un giorno all’altro ed hanno guadagnato cento euro in più al mese senza fare nulla di diverso rispetto a prima. I lavoratori degli impianti fissi che ora sono in agitazione, invece, a fronte degli aumenti sono disposti a garantire maggiore flessibili­tà. Insomma, non chiedono soldi per nulla». Conte non entra nel dettaglio delle cifre degli incrementi di stipendio rivendicat­i dai lavoratori in queste ore: «Non saprei essere preciso e preferisco evitare di dare numeri a caso, anche perché sono importi differenti a seconda della categoria dei lavoratori».

L’azienda

Per il presidente De Gregorio «non si può riconoscer­e le cifre richieste dai sindacati»

L’Orsa

Dice Gennaro Conte: si sono irrigiditi come in passato non hanno fatto per altre categorie

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Appiedati Disagi per i viaggiator­i che fanno ricorso ai treni della Circum nella giornata di ieri e anche per oggi

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