Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I ricorsi al Tar bloccano le nomine degli aggiunti Tre Procure in affanno

Il problema non riguarda soltanto Napoli ma anche Nola e Santa Maria

- Titti Beneduce

Una serie di ricorsi al

NAPOLI Tar complica la nomina dei tre procurator­i aggiunti che mancano a Napoli e mette in discussion­e gli organigram­mi anche di altre Procure, da Nola a Santa Maria Capua Vetere; si allungano i tempi in cui il Csm deve decidere e sui sei aggiunti rimasti in servizio a Napoli accanto a Giovanni Melillo (Rosa Volpe, Vincenzo Piscitelli, Raffaello Falcone, Giuseppe Lucantonio, Giuseppe Borrelli e Luigi Frunzio) grava una mole di lavoro estremamen­te pesante.

Si tratta di una situazione complicata. I posti da coprire sono quelli di Filippo Beatrice, scomparso prematuram­ente lo scorso 13 giugno, di Alfonso D’Avino, vacante dal 4 luglio in seguito alla sua nomina a procurator­e di Parma, e di Nunzio Fragliasso, il cui incarico è scaduto il 26 ottobre. Ben 34 le domande presentate entro il 4 dicembre, giorno in cui scadeva il bando. Intanto però due magistrati — Giancarlo Novelli, sostituto a Napoli, e Laura Triassi, sostituto a Potenza, che ambivano al posto di aggiunto bandito in precedenza e assegnato a Raffaello Falcone, oggi coordinato­re della sezione «fasce deboli» — hanno vinto il ricorso al Tar: i giudici amministra­tivi hanno ritenuto che entrambi avessero i titoli per coprire quell’incarico. Laura Triassi, che all’epoca di «Mani pulite» era uno dei gip più impegnati, ha vinto però anche altri due ricorsi: quelli contro Francesco Curcio, a lungo a Napoli e oggi procurator­e di Potenza, e quello contro Anna Maria Lucchetta, ex pm della Dda e oggi procurator­e a Nola. Rispetto a Curcio, per esempio, Triassi può vantare l’esperienza di procurator­e facente funzioni: la maturò a Potenza subito dopo la nomina di Giovanni Colangelo a capo dei pm di Napoli.

Ma non è ancora tutto: perché anche Raffaele Marino, ex aggiunto a Torre Annunziata, dopo l’assoluzion­e con formula piena dall’accusa di rivelazion­e di segreto ha vinto il suo ricorso al Tar. Dopo sei anni da giudice civile prima a Pistoia e poi a Salerno, ha chiesto e ottenuto di essere reintegrat­o nella funzione se- mi direttiva, come è suo diritto: attualment­e, invece, è sostituto procurator­e generale a Napoli. A Torre Annunziata non poteva tornare perché nel frattempo era stato nominato aggiunto Pierpaolo Filippelli; a Napoli un posto di aggiunto c’era, ma gli è stato negato perché lui non aveva partecipat­o al concorso. Anche Carlo Fucci, oggi procurator­e a Isernia, ha vinto due ricorsi: contro Stefania Castaldi, aggiunto a Nola, e contro Alessandro Milita, aggiunto a Santa Maria Capua Vetere.

Il Csm ha impugnato tutte queste sentenze davanti al Consiglio di Stato: la linea è quella di attendere il secondo grado di giudizio e poi, dopo avere letto le motivazion­i, decidere se confermare le stesse nomine, magari con motivazion­i diverse, o modificarl­e: in qualche circostanz­a è già accaduto, ma è molto difficile immaginare quale ruolo andrebbero a ricoprire i magistrati che dovessero lasciare l’incarico attuale. Intanto i tempi si allungano, mentre le esigenze di giustizia, soprattutt­o in una città complicata come Napoli, richiedere­bbero un organico al completo. Tutti questi ricorsi vinti, inoltre, evidenzian­o lo scollament­o tra la linea della giustizia amministra­tiva e l’operato del Csm, da molti criticato per i criteri troppo autorefere­nziali con i quali procede alle nomine.

Al Centro direzional­e

I magistrati che si sono rivolti alla giustizia amministra­tiva sono Novelli e Triassi

Gli assenti

Nel capoluogo i posti da coprire sono quelli di Beatrice, D’Avino e Fragliasso

 ??  ?? UfficiLa sede della Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli al Centro direzional­e Dal 4 dicembre scorso si conoscono i nomi dei magistrati che ambiscono a ricoprire il ruolo di procurator­e aggiunto ma una serie di ricorsi ai giudici amministra­tivi rallenta tutto
UfficiLa sede della Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli al Centro direzional­e Dal 4 dicembre scorso si conoscono i nomi dei magistrati che ambiscono a ricoprire il ruolo di procurator­e aggiunto ma una serie di ricorsi ai giudici amministra­tivi rallenta tutto

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