Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Salvini-De Luca, guerra delle lenzuola
Il Viminale aveva pronta la biancheria per il Cardarelli, che resta a Capua Il presidente: «Non ci serve, la stenda sui balconi». Il ministro: è nervoso
NAPOLI È stata ribattezzata «la guerra delle lenzuola». Non quelle che si sono viste appese ai balconi in questi giorni di campagna elettorale conrto Salvini, ma quelle del Cardarelli che sarebbero mancate. Anche se pare non sia stato così. Nel senso, che non è mai scattata l’emergenza.
Il tutto ha però fatto sì che il ministero dell’Interno allertasse la Protezione civile per la fornitura della biancheria. Da quel momento è scoppiata la bagarre politica tra Matteo Salvini, ministro dell’Interno, e Vincenzo De Luca, governatore della Campania: complice, inevitabilmente, anche il clima elettorale in vista del voto di domenica.
Ecco quindi che le lenzuola preparate dal ministero degli Interni per l’ospedale Cardarelli sono rimaste a Capua e non sono state consegnate al Cardarelli. Secondo fonti ministeriali, la Regione Campania avrebbe comunicato «che non c’è più bisogno delle lenzuola». Salvini aveva fatto predisporre per ieri mattina dei colli con le lenzuola da inviare al Cardarelli che era andato in affanno per lo sciopero dei lavoratori della American Laundry, ditta che si occupa della lavanderia dell’Asl Napoli 1. Sciopero che è però terminato l’altro ieri, e quindi il Cardarelli ha ricevuto regolarmente le tremila lenzuola necessarie ogni giorno.
Le lenzuola preparate dal ministero fanno parte di una dotazione della Protezione civile nel sito di Capua «e restano lì nell’eventualità di una nuova necessità»: si tratta di 2.500 completi letto e 500 lenzuola monouso che, se fossero servite, sarebbero arrivate a Napoli ieri pomeriggio.
Probabilmente, però, al governatore la decisione del ministro
” L’ospedale non ne ha bisogno perché non c’è alcuna emergenza, oggi abbiamo inaugurato un’altra eccellenza
è sembrata essere una provocazione altrimenti non si capirebbe la sua reazione. De Luca ha tuonato infatti: «Non servono lenzuola nell’ospedale Cardarelli e Salvini può sempre regalarle ai balconi d’Italia perché la richiesta è ormai da record».
Il tono era di chi fa una battuta. Ma le parole hanno comunque un peso: «Non sappiamo chi è la “fonte del Viminale” che ha prodotto la nota diffusa dalle agenzie — ha detto De Luca — trattasi di un perfetto idiota. L’ospedale Cardarelli non ha rallentato assolutamente nulla. Non c’è stata e non c’è alcuna emergenza. Sono state attivate da parte del commissario solo alcune azioni prudenziali. Per risolvere le vere emergenze, faccia il Viminale quello che è suo dovere fare: individuare e sanzionare quelli che interrompono pubblici servizi, mettendo in atto iniziative ricattatorie sulla pelle dei malati». Ed ancora: «Se al Ministero avanzano lenzuola e biancheria, le mandino a chi ne ha bisogno, ai centri di accoglienza, ai servizi sociali, alla Caritas. Qualche completo coordinato può essere mandato anche a casa del ministro per rinnovare il suo corredo. Nel giorno in cui parte al Cardarelli una nuova struttura per il trapianto allogenico all’avanguardia in Italia, possiamo comunicare al ministro dell’Interno che non abbiamo bisogno di nulla. Ci aspettiamo solo che i trasferimenti del Fondo nazionale sanitario non penalizzino più la Regione Campania». «Il Viminale — ha tuonato sempre De Luca che, con Salvini, non ha mai avuto brutti rapporti — si occupi piuttosto del fatto che le interdittive antimafia alle aziende che partecipano alla gare arrivino in tempo». «L’azienda che fornisce le lenzuola al cardarelli — sono sempre parole del presidente della Regione — ha una interdittiva e in caso di interruzione di pubblico servizio, o se qualcuno si permettesse di fermare le forniture, sarebbero intervenuti carabinieri, polizia e guardia di finanza».
E Salvini? Pur con modi zen, replica al governatore definendo «sorprendente la reazione del presidente De Luca: abbiamo prontamente offerto un aiuto al Cardarelli, a dimostrazione dell’attenzione e della concretezza del Viminale». Salvini ribadisce quindi che «le lenzuola sono pronte: se la Regione cambiasse idea, siamo qui. De Luca insulta ma non mi offendo: non risolve i problemi, sta per essere sfrattato e capisco il nervosismo».