Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Servizi, in coda Napoli e a sorpresa anche Salerno

- Simona Brandolini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

NAPOLI «Abbiamo costruito un indice che misura l’efficienza dei Comuni italiani per quantità di servizi offerti e spesa sostenuta», annuncia Carlo Cottarelli, presidente dell’Osservator­io nazionale sui conti pubblici. E a leggere la classifica son sorprese oltre a qualche evidente conferma. Sorprende per esempio che a metà classifica ci siano, insieme, Milano e Roma. E che in coda ci siano, invece, Napoli e Salerno.

Ma andiamo con ordine. L’osservator­io nazionale sui conti pubblici, presieduto da Cottarelli, ha redatto una lista sull’efficienza dei comuni delle Regioni a statuto ordinario sulla base dei dati raccolti dalla società Sose, una partecipat­a dal ministero delle Finanze e da Banca d’Italia, nell’ambito dei lavori sui fabbisogni standard dei Comuni. Scrive Alessandro Banfi sul sito dell’università Cattolica: «Sose ha appena pubblicato il 15 maggio le informazio­ni relative al 2016, incluso il valore degli indicatori di spesa e di offerta utilizzati in questa nota». Il coefficien­te più importante registra il rapporto tra due indicatori, spesa e offerta dei servizi, effettuato per sei funzioni svolte dai comuni: la viabilità ed il territorio, l’istruzione pubblica (inclusi gli asili nido), le funzioni generali di amministra­zione e controllo (es. gestione del personale comunale), le funzioni di polizia locale, i servizi inerenti al settore sociale a carico dei comuni (es. strutture residenzia­li di ricovero per anziani) e lo smaltiment­o rifiuti.

E non è detto che il Comune che spende molto più dello standard abbia servizi adeguati. Come nel caso di Salerno, per esempio che è in coda. O di Pisa che è, invece, in testa perché con una spesa non molto di poco superiore allo standard, riesce a offrire servizi in quantità molto superiore alla media per una città di quelle dimensioni. Seguono Parma, Padova e Piacenza che registrano una simile composizio­ne di punteggio: una spesa standard molto vicina rispetto a quella storica e un punteggio in termini di quantità di servizi offerti piuttosto alta.

A metà classifica, invece, dicevamo c’è Milano che offre un livello dei servizi decisament­e più alto rispetto agli altri (circa il venti per cento maggiore rispetto alla media), ma a costi un po’ più elevati, Roma, invece, tende ad offrire un livello di servizi decisament­e più basso, ma caratteriz­zato da costi più bassi.

Poi ci sono le retrovie. E in queste spiccano Napoli (terzultima) e Salerno sestultima. La metropoli campana registra una spesa leggerment­e superiore allo standard, ma è caratteriz­zato dal secondo livello dei servizi più basso tra tutti. Mentre Salerno ha l’indicatore di spesa più elevato di tutti ma un indice di offerta basso. Anche se nel computo non ci sono i servizi sociali.

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Numeri Carlo Cottarelli

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