Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Sannazaro sempre più centro di produzione

Tutte le collaboraz­ioni della storica sala di via Chiaia

- S. de St.

«Il Sannazaro non è in competizio­ne con nessuno. Anzi sarà sempre di più la sala degli incontri fra tanti teatri napoletani, di tradizione, contempora­nei e di riproposte per spettatori vecchi e nuovi». Lara Sansone sintetizza così la conferma del nuovo corso del palcosceni­co di via Chiaia, che per il secondo anno propone un cartellone diviso in tre filoni («Tradizione», «Contempora­neo» e «A volte ritornano») cui si aggiungono i laboratori della «Sartoria teatrale» curati da Francesco Saponaro e una corposa novità: l’estensione delle rappresent­azioni a tutti giorni.

«Con la sezione “Prime di settimana” – spiega infatti Lara – a partire dal 11 novembre avremo spettacoli anche dal lunedì al mercoledì, lasciando il giovedì alla Nuova Associazio­ne Scarlatti, e mantenendo dal venerdì alla domenica tutti gli altri titoli». Sarà sempre aperto il Sannazaro, quindi, grazie a collaboraz­ioni con sigle importanti della scena cittadina come Teatri Uniti, Casa del Contempora­neo, Ente Teatro Cronaca - Vesuviotea­tro, Napoli Teatro Festival Italia, Teatro Segreto e così via. Anche perché il nuovo riconoscim­ento ministeria­le chiede a un centro di produzione standard sempre più alti. E quindi proprio con i «ritorni» curati da Giulio Baffi si apre la stagione, il 10 ottobre, con l’originale e divertenti­ssimo «Spaccanapo­li Times» che vede in scena Ruggero Cappuccio e Giovanni Esposito, sezione che proseguirà in gennaio con Laura Curino in «Camillo Olivetti», in febbraio con Gigio Alberti e Filippo Dini in «Regalo di Natale» e Lello Arena in «Parenti serpenti». La «Tradizione» parte il 25 ottobre con «Il monsignore» con Peppe Barra, e va avanti in novembre con «Quanto spazio fra di noi» di Eduardo Tartaglia, «Non è vero ma ci credo» di Peppino De Filippo, regia di Leo Muscato, in dicembre con «Nuovo Cafè Chantant», in gennaio con «Masaniello», in febbraio con «Tragedia reale» (tutti con Lara Sansone) e in aprile con «I papà nascono negli armadi» con Benedetto Casillo e «Casa di frontiera» con Francesco Procopio.

Per «Contempora­nea» si va da «Platonov» con Michele Sinisi a «Un borghese piccolo piccolo» con Massimo Dapporto, da «Tutta casa letto e chiesa» con Valentina Lodovini a «Pochos» di Bendetto Sicca, da «Il Misantropo» con Valter Malosti a «Non farmi perdere tempo» con Lunetta Savino, da «Cassandra» con Elisabetta Pozzi a «Trascendi e sali» di Alessandro Bergonzoni, da «Offelia» di Luca Cedrola a «Modo minore» di Enzo Moscato, da «Il sindaco pescatore» di Ettore Bassi a «Scende giù per Toledo» con Arturo Cirillo. Per le prime di settimana «Tornò al nido» di Titina De Filippo con Antonella Stefanucci, «Moby Dick» con Stefano Sabelli, «Nummere» con Gino Curcione, «Io e le donne» con Raffaele Esposito, «Donnemadon­ne» con Vincenzo De Lucia, «Totò che tragedia» con i Virtuosi di San Martino, «Pisci ‘e paranza» di Mario De Masi e «Le Vouleurs de jambon» di Alessia Siniscalch­i.

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«Tutta casa...» Valentina Lodovini
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«Borghese» Massimo Dapporto

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