Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ecco l’Uber del soccorso sanitario Un’app per prenotare mezzi e medici

Ambulanze geolocaliz­zate, specialist­i on demand. È il progetto di una start up napoletana

- di Patrizio Mannu

NAPOLI Mettiamola giù così: è l’Uber del soccorso sanitario. In Europa è una piattaform­a unica; l’app — Saluber, ecco il nome — è stata messa a punto da una start up napoletana. L’università Parthenope ha deciso di farne un case history, cominciand­o a raccoglier­e dati qualitativ­i per redigere uno studio da pubblicare su Bmc Health Service Research, rivista scientific­a di rango internazio­nale.

Che succede, dunque, cliccando su “Saluber”? L’app mette insieme veicoli (ambulanze, automedich­e, van per il trasporto di disabili) e medici o specialist­i attraverso un meccanismo di prenotazio­ne on demand, a richiesta, che consente di opzionare in maniera georeferen­ziata e tracciabil­e il veicolo o lo specialist­a più vicino al paziente, con notevole vantaggio per il paziente sia in termini di tempi che di costo dell’intervento.

La vision che ha mosso le giovani menti della start up “Bourelly 4.0” è quella di rendere la sanità accessibil­e a tutti. Al centro del lavoro di ricerca (veicolomed­ico) e di smistament­o (richieste del paziente) ci sono comunissim­i tablet e smartphone. Grazie a questi device si potranno prenotare corse dirette o programmat­e; inviare al paziente un sms con i dettagli della corsa in cui è presente un link che consente l’accesso alla geolocaliz­zazione del veicolo; controllar­e lo stato di ogni intervento dal punto di partenza a quello di destinazio­ne attraverso il gestionale per l’intera logilore stica di viaggio.

Come detto la Parthenope sta studiando il caso, martedì scorso si è proceduto ad un focus anche con imprese della sanità privata. «Il nostro progetto di ricerca, che è triennale, si occupa delle smart organizzat­ion e di come capitale intellettu­ale e strumenti tecnologic­i contribuis­cano oggi a sviluppare nuove competenze. Nel caso di “Saluber” — spiega Daniela Mancini, docente ordinario di Economia aziendale — la creazione di vaè duplice. Si crea valore perché si assicura una migliore efficienza nella gestione di processi logistici in campo sanitario ma anche perché, con la piattaform­a a pieno regime, sarà possibile offrire servizi aggiuntivi. Sarà cioè possibile raccoglier­e dati su utenti, tempi e interventi, creando una condizione tale da far pensare a nuovi servizi».

C’è anche da dire, per soprammerc­ato, che “Saluber” ha anche vinto il Premio Smau 2018 per la sezione clinica. «La geolocaliz­zazione e la tracciabil­ità sono senz’altro le qualità migliori di “Saluber”», ha commentato Daniele Leone, assegnista di ricerca in Economia e gestione delle imprese alla Parthenope, che con la collega Domenica Lavorato, dottoranda in Economia aziendale, sta raccoglien­do i dati per mettere a punto lo studio. «Parliamo di un’app che aumenta l’offerta dei servizi, pur in un contesto, quello campano, dove persistono resistenze e difficoltà sia dal punto di vista amministra­tivo che nell’apprendime­nto e nell’utilizzo delle tecnologie digitali». Per il presidente dei Giovani imprendito­ri di Palazzo Partanna Vittorio Ciotola, presente ai lavori, «si tratta di un’innovazion­e necessaria per adeguarsi anche al processo di digitalizz­azione che, ancora a fatica, la pubblica amministra­zione sta avviando».

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Il trasporto sanitario dei pazienti, la loro gestione logistica e lo smistament­o delle richieste di trasporto che oberano le strutture sanitarie sono le nuove frontiere della sanità Le tecnologie digitali possono dare una mano
Tecnologia Il trasporto sanitario dei pazienti, la loro gestione logistica e lo smistament­o delle richieste di trasporto che oberano le strutture sanitarie sono le nuove frontiere della sanità Le tecnologie digitali possono dare una mano

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