Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Frassitelli» il brand dell’enologia ischitana
Cosa dire di fronte a questo Frassitelli 2018? Che è un vino che se non ci fosse bisognerebbe inventare. Se lo scegli per accompagnare un pasto marinaro non sbagli mai. Dovrebbe essere presente in tutte le carte dei vini della Campania. Questo cru, nato da un’intuizione di Gino Veronelli, seguita con fiducia e amore da Mario D’Ambra, ha ormai acquisito una tale reputazione da vendersi probabilmente da solo, senza bisogno cioè dell’intermediazione dell’enotecario o del sommelier. Fa centro anche stavolta, in
un’annata di difficile interpretazione che ha esaltato la bravura degli enologi più avvertiti. Ormai in cantina lavora Sara D’Ambra, mentre sua sorella Marina si dedica al settore commerciale. Ma il papà Andrea è ancora giovane per lasciare e, dunque,fa sempre sentire il peso della sua lunga esperienza. Di colore paglierino, luminoso e consistente come dimostrano gli archetti glicerici sulla parete del calice. Nitidi ed eleganti i profumi che si omogeneizzano in un bouquet ben assortito di fragranze vegetali (macchia mediterranea e erbe aromatiche) e fruttate (pera e agrumi). Convincente soprattutto al palato che ormai disdegna vini troppo grassi e alcolici. Da questo punto di vista il Frassitelli è un vino moderno. I suoi 12,5 gradi sono una gradazione più che sufficiente. Cremoso e acido, con una spiccata vena minerale che ne rappresenta l’anima pulsante. Si allunga plastico verso un finale pulito e netto, con ricordi spiccati di agrumi. Invoglia il risorso. Va servito alla temperatura di 8 gradi (non uno in più non uno in meno) per accompagnare frutti di mare e crostacei crudi. Penso che si abbini perfettamente a qualsiasi primo piatto con sughi marinari, dagli spaghetti ai risotti. Buono anche sui filetti di pesce bianco (spigola, orata, cernia) in padella con patate.