Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ecco dove sono finite 114 mila preferenze del M5S a Napoli: tra astenuti e Lega

- di Simona Brandolini

E meno male che almeno la matematica (anche se applicata alla politica) non è un’opinione. Come di consueto l’Istituto Cattaneo ha analizzato i flussi elettorali in alcune città tra cui Napoli. Rinaldo Vignati ha messo a confronto le politiche del 2018 con le europee, poiché, è spiegato, il 4 marzo scorso si votava in collegi uninominal­i dove il peso del candidato è fondamenta­le alla stregua delle preferenze. I collegi sotto la lente a Napoli sono quattro e cioé Napoli 5 (circoscriz­ione San Carlo Arena), Napoli 6 (circoscriz­ione Ponticelli), Napoli 7 (San Lorenzo), Napoli 8 (Fuorigrott­a).

E sono due gli elementi che saltano subito all’occhio: la

crescita della Lega a Napoli che avviene soprattutt­o a spe

se del M5S e di Forza Italia. E l’astensione altissima che travolge i pentastell­ati. Sono soprattutt­o elettori del movimento a stare a casa e a far re

gistrare in città uno dei tassi più alti di sempre: il 60 per cento di astenuti. Circa la metà degli elettori del 2018 del Movimento 5 Stelle sono ri

masti a casa. Insomma si ini

zia a capire dove sono andati a finire 114 mila voti napoletani persi in un anno dai 5 Stelle.

Partiamo dal Partito democratic­o che, sostanzial­mente, ha i voti più «immobili» del quadro politico. Secondo l’analisi i dem tengono rispet

to all’astensione, bloccano l’emorragia di consensi verso il Movimento 5 Stelle, ma non allargano la base elettorale. Mediamente in tutta la città sei-sette elettori Pd su dieci confermano il loro voto. Due notazioni: su cento voti Pd della circoscriz­ione di Fuorigrott­a 10 sono andati a +Europa, mentre 33 di Ponticelli sono rimasti a casa.

Andiamo al Movimento 5 Stelle, il più terremotat­o. Mediamente soltanto in 40 su 100 napoletani hanno confermato la preferenza, pochissimi sono andati alla Lega (circa 3 ogni 100), più della metà si sono astenuti. E per il partito più meridional­e sono dolori. Quanto alla Lega partiva da un bacino di piccola entità, la circoscriz­ione più «fedele» alla Lega è quella di Fuorigrott­a, quella di San Carlo all’Arena dove si registrano più astenuti. Ben diverso è il caso di Forza Italia, dove, alla stregua dei 5 Stelle, si registra un tasso di astensione altissimo e dove si registrano ingenti fughe verso la Lega e soprattutt­o nella circoscriz­ione di Ponticelli (23 elettori azzurri su 100 scelgono il partito di Salvini, più di 40 su 100 restano a casa, solo una trentina di loro conferma fiducia a Berlusconi).

Oltre ai flussi in uscita ci sono però quelli in entrata. L’istituto Cattaneo studia Lega e Pd come casi opposti. Il primo attrattore di voti pentastell­ati soprattutt­o al Sud, il secondo fermo.

A Napoli la Lega fa man bassa di voti del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia. Per esempio nella circoscriz­ione di Ponticelli ben 49 elettori su 100 da Forza Italia si sono spostati su Salvini, mentre a San Carlo all’Arena 37 scappano dai pentastell­ati. Nel Pd sostanzial­mente è calma piatta, tranne in un caso. Nella circoscriz­ione di Ponticelli in 28 hanno preferito idem ai 5 Stelle.

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Presidente Roberto Fico

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