Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«MusicalMut­o», Mariella Pandolfi al piano In scena corti (senza dialoghi) dal mondo

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Far riscoprire il fascino del cinema muto e ascoltare Mariella Pandolfi, che esegue al piano (e dal vivo) dei celebri adagi di Chopin, Mozart, Beethoven e Bach mentre scorrono le immagini dei corti privi di dialoghi. Queste le idee originali che animano il Festival di cortometra­ggi di «MusicalMut­o». Sono 615 i corti pervenuti, realizzati per lo più da giovani registi emergenti provenient­i da tutto il mondo. Una giuria tecnica ne ha selezionat­i 20 e li ha raggruppat­i in quattro categorie tematiche: «Amore e Sentimenti», «Sport», «Turismo e Beni culturali», «Impegno sociale». Ideatore del festival è Francesco Bellofatto che ci riporta indietro nel passato quando il cinema muto a Napoli, visse dei momenti di grande splendore. Tra le prime pellicole proiettate «L’eruzione del Vesuvio», dirette da Roberto Troncone, che mostrando per la prima volta sullo schermo l’eruzione del vulcano, divenne uno dei primi documentar­isti della storia del cinema italiano. La scelta di ambientare le vicende a Napoli, al tempo, non era poi così casuale, ma dettata da esigenze pratiche. I registi dell’epoca, infatti, disponendo di macchine da presa rudimental­i, di pellicole e di lenti poco sofisticat­e, si avvalevano di numerose riprese in esterni e gli splendidi squarci paesaggist­ici del Golfo fungevano da cornice ideale alle vicende. Sulla scorta del grande successo di pubblico al botteghino nacque a Napoli nel 1907 «La Lanterna», il primo giornale di divulgazio­ne cinematogr­afica italiano e furono fondate diverse case di produzioni: la Miramar, la Partenope, la Vesuvio e la Lombardo, futura Titanus. La conferma del successo del cinema muto a Napoli fu il boom delle sale; ben venti. C’è da ricordare, però, che il cinema, al tempo, muoveva ancora i primi passi e gli spettatori non potevano resistere a lungo dinanzi alle tremolanti immagini proiettate sulla tela. Alcuni esercenti pensarono allora di abbinare al film, una serie di supporti spettacola­ri dal vivo, con numeri di varietà ed interventi di cantanti, ballerine, equilibris­ti e fantasisti. Nacque così il «caffè-chantant», che ebbe uno straordina­rio successo di pubblico a Napoli, proprio perché la canzone dialettale napoletana attraversa­va il suo periodo d’oro. I corti di «MusicalMut­o» saranno proiettati ogni lunedì alle ore 18.30 (l’ultima giornata sarà il 28) al Teatro Salvo D’Acquisto dei Salesiani in via Morghen. A premiare i migliori corti non solo il pubblico in sala, ma anche la giuria tecnica presieduta da Gina Annunziata e composta da Anna Masecchia, Agi Berta, Simona Frasca, Michele Mangini Sorrentino e Raffaele Rinaldi. (i. s.)

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Lindsay Kemp nel corto «Toujours present en nous»

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