Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Annare’, mi aspetto di più
Nel locale di Meta ravioli con formaggio e cozze salati e slegati, buoni gli gnocchi
«So, so», direbbero gli inglesi. «Così, così», traduco io. «Annare’», che non conoscevo, mi è stata consigliata da una persona affidabile. Le segnalazioni sono sempre bene accette anche se sono sempre io a decidere se, come e quando trasformarle in visita con scopo recensorio. Ecco dunque che mi convinco, senza naturalmente darne pubblicità, ad andarci per la cena. Non so se sono incappato in una serata storta. Ma ho avuto l’impressione che, al di là di errori di esecuzione contingenti, proprio l’impostazione dell’offerta riposi troppo su comode certezze. Insomma da un localino del genere a conduzione familiare ti aspetteresti maggiore aderenza alla tradizione culinaria del posto, maggior calore nei piatti che invece non trasmettono entusiasmo. I titolari non la prendano come una bocciatura senza appello ma come un’esortazione a mettere nell’elaborazione della proposta culinaria una passione pari alla loro sperimentata cortesia. L’antipasto di mare (1) è diviso in due parti: quella fredda e quella calda. La prima comprende alicette, salmone e gamberi marinati nell’aceto in maniera un po’ troppo invasiva. La fase calda invece si esaurisce in un mini sauté di buone cozze e le ormai fin troppo diffuse torze (le finte vongole veraci dall’inconfondibile colore giallognolo del frutto e le valve spesse). Da dimenticare i ravioli (ripieni di formaggi vari) accompagnati da cozze sgusciate e non: il piatto è slegato e risulta salatissimo per l’eccessiva riduzione dell’acqua dei mitili. Migliori certamente gli gnocchi (2). Non credo siano realizzati solo con patate. Diversi dai classici alla sorrentina, sono conditi con pomodorini freschi e formaggio grattugiato. La frittura di pesce (3) è corretta. Il pesce non sarà proprio tutto del giorno, ma è comunque fresco. Patate fritte superiori alla media. La torta con ricotta e pere raggiunge la sufficienza.