Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Il Cortiglio» regala un Aglianico sorprendente
Avevo sottovalutato questa bottiglia. Non essendo certo che fosse dell’ultima annata commercializzata dall’azienda non pensavo di recensirla. L’ho stappata per caso qualche sera fa, senza tante aspettative. Eppure il primo sorso (in un primo tempo ho sorvolato sul colore e sui profumi) mi ha dato una scossa. L’ho riconsiderato con maggiore attenzione. E allora ho preso carta e penna e ho iniziato ad annotare. La bottiglia in questione è l’Aglianico Irpinia doc 2016 dell’azienda vitivinicola Il Cortiglio - Corte Normanna di Fontanarosa, dell’imprenditore Francesco Acampora. Fino al 2015 le uve venivano conferite ad altri produttori irpini. Poi la svolta, con l’avvio della vinificazione in proprio, sotto la guida esperta prima di Fortunato Sebastiano e in tempi più recenti di Carmine Valentino, due dei migliori enologi della Campania. La bottiglia in questione è ascrivibile a tutti gli effetti al primo dei due. Il colore è rubino scuro, non mancano riflessi violacei che sottolineano la giovane età del vino che ruota con solennità nell’ampio calice che richiede. Colpisce per il quadro aromatico molto marcato e, allo stesso tempo, complesso. In primissimo piano la frutta rossa (si individuano il ribes, la ciliegia e il lampone). Il bouquet è arricchito da note di cioccolato al latte, di humus, di terriccio, addirittura di noce moscata. Il sorso è equilibrato senza finzioni. Morbido, ma non molle, fresco senza eccessi, con tannini estratti e lavorati con maestria. Il sorso è lungo e appagante. Nel finale ritorna la noce moscata. Vino elegante, che vale sicuramente più del suo prezzo (10 euro!). Credo che abbia avanti una prospettiva molto interessante. Gli nego il massimo punteggio solo per non creare aspettative esagerate. Attendo con attenzione i prossimi passi aziendali. A partire dall’uscita, ormai prossima, del Taurasi 2015. Sulle tagliatelle con i porcini, sugli arrosti di carni rosse, sulla selvaggina di piuma e di pelo.