Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Conte: «Lavoriamo a un’Agenzia per bloccare la fuga dei cervelli»
Il premier: non lasceremo che siano altri a raccogliere i frutti dei talenti del Sud
«L’ unico export che siamo disposti a frenare, anzi che vogliamo fermare, è quello dei giovani». Lo promette il premier Conte in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. «Come? Stiamo pensando — annuncia il presidente del Consiglio — a un’Agenzia nazionale della ricerca, che ci permetta di rendere competitivo il nostro sistema e di trattenere i migliori ricercatori».
alla Fiera del Levante a Bari, ha annunciato un piano straordinario per il Sud. Sono passate poche settimane, ma a che punto siamo?
«I lavori sono in pieno svolgimento con la collaborazione del ministro Giuseppe Provenzano e di tutta la compagine di governo. Il nostro obiettivo è chiaro: se riparte il Sud, riparte l’Italia».
Si pone il problema di capire da dove iniziare?
«Siamo al lavoro per irrobustire il settore creditizio rafforzando gli attori esistenti, per accelerare la realizzazione delle opere finanziate dai fondi strutturali europei e dalle politiche di coesione nazionale e potenziare l’offerta scolastica nelle aree a rischio di povertà educativa. E, non da ultimo, calibrare il Green New Deal sul Mezzogiorno a partire dal sostegno alle fonti rinnovabili. Quello per il Sud sarà un piano destinato a diventare strutturale».
Il Sud non è solo assistenzialismo, ma ci sono tante industrie d’avanguardia che reggono la competizione globale. C’è forse anche una questione di “narrazione” che va capovolta?
«Sono un uomo del Sud, conosco le sue potenzialità ed energie, in questo anno e mezzo ho visitato diversi poli di eccellenza meridionali. Non possiamo permettere che una macchina potentissima si trovi davanti un garage chiuso. Quello che vogliamo fare è un Piano strutturale per il Mezzogiorno che possa creare autostrade per far correre liberamente le potenzialità del territorio. Il capitale fisico, sociale, materiale e umano è già qui. Se corre il Sud corre tutto il Paese».
Continua tuttavia la fuga
Sono un uomo del Sud, conosco potenzialità ed energie del territorio
Se riparte il Meridione l’Italia torna a correre Vogliamo una manovra strutturale
dei nostri giovani talenti. È forse la principale emergenza del Sud. La questione è complessa. Come pensa di potere frenare questo esodo?
«L’unico export che siamo disposti a frenare, anzi che vogliamo fermare, è quello dei giovani. Non è più possibile continuare a formare i nostri ragazzi attraverso un grande dispiego di risorse e poi lasciare che sia qualcun altro a cogliere i frutti del loro talento e della loro preparazione».
Con quali strumenti? «Stiamo pensando ad un’Agenzia nazionale della ricerca, che ci permetta di rendere competitivo il nostro sistema e di trattenere i migliori ricercatori».