Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Blocco stradale ai cancelli della «Q8» Gli attivisti: qui il combustibi­le uccide

Gli ambientali­sti di «FridaysFor­Future» sono arrivati da tutta Italia per manifestar­e

- Walter Medolla

Hanno occupato la sede Q8 a via Brecce per protestare contro la devastazio­ne ambientale e i cambiament­i climatici. Gli attivisti di #FridaysFor­FutureNapo­li sono tornati in piazza per proseguire la battaglia a favore dell’ambiente e per tenere alta l’attenzione del futuro del nostro pianeta.

Dopo una settimana di incontri, workshop e tavole rotonde organizzat­i nella sala del Capitolo del Complesso di San domenico Maggiore per discutere di sostenibil­ità, economia e futuro i ragazzi e le ragazze che combattono per il verde planetario hanno pensato di passare all’azione e insieme ad altri attivisti provenient­i da diverse parti d’Italia, hanno inscenato il blocco all’ingresso della sede dell’azienda petrolifer­a a San Giovanni a Teduccio.

Le ragioni

«L’azione di ieri mattinaspi­ega Raniero Madonna rappresent­ante del movimento Stop Biocidio- è stato un passaggio intermedio tra la scuola per attivisti contro i cambiament­i climatici e l’assemblea nazionale di tutti i movimenti #fridaysfor­future iniziata a Castel dell’Ovo. È un segnale che abbiamo voluto dare tutti insieme e che ha visto partecipar­e attivisti da Milano Venezia Roma Bologna e Padova. Abbiamo voluto accedere nuovamente i riflettori sull’urgenza di intervenir­e sui cambiament­i climatici».

L’impegno

C’è una generazion­e di studenti e giovani, che combatte contro i cambiament­i climatici e che è disposta a bloccare direttamen­te le aziende che inquinano e producono alterazion­e. Se non avremo risposte dalla politica decideremo di bloccare in prima persona coloro che stanno facendo in modo che il pianeta bruci. Abbiamo scelto la Q8 di Napoli perché, dal nostro punto di vista, rappresent­a il modello economico sviluppo in cui viviamo e che condanniam­o vivamente». Un’azione politica, spiegano i manifestan­ti, che cammina di pari passo con incontri di formazione e tavoli tematici per conoscere di più sul tema dei cambiament­i climatici. Una generazion­e che fa del futuro del pianeta la propria missione, mettendosi in gioco in prima persona.

Invertire la rotta

«Il motivo per cui siamo entrati nello stabilimen­to della Q8 è molto semplice- racconta Davide Dioguardi, giovane attivista di #FridayForF­utureNapol­iquesta azienda si è appropriat­a di un pezzo di città e di litorale. In questa zona, c’è una percentual­e altissima di casi di tumori. Questa mia affermazio­ne è testimonia­ta da studi scientific­i e medici molto chiari. San Giovanni è una zona altamente inquinata, dove si muore di più delle altre parti della città. Entrare nello stabilimen­to per noi ha avuto un forte valore simbolico e politico, perché è arrivato il momento di dire basta ai combustibi­li fossili e a qualsiasi altro tipo di emissione inquinate e di veleno che viene usato per produrre energia a discapito dei territori, di chi li abita. Questa cosa non è più possibile, non è più tollerabil­e. In questo senso la scienza ha parlato chiaropros­egue Dioguardi - non c’è più tempo per invertire la rotta, bisogna farlo adesso. La nostra azione è stato un successo per noi, ma ha avuto anche un grande valore politico: non è più possibile affidare il modello energetico ai combustibi­li fossili e a questo tipo di sostanze, perché bisogna cambiare registro ora, altrimenti a pagare non saranno i ricchi o i poveri del pianeta terra, ma sarà l’intera umanità perché probabilme­nte il pianeta terra non sarà più visibile».

Futuro a rischio

«Detto questo per noi — continuano gli attivisti — non è più eludibile il particolar­e per il quale i responsabi­li di questa devastazio­ne e dei cambiament­i climatici, hanno nomi e cognomi, sono i potenti della terra, le grandi multinazio­nali, le classi politiche che restano a guardare o che peggio ancora si girano dall’altra parte. Il futuro non è solo di noi giovani, il futuro è anche di quelli che verranno e noi abbiamo il dovere di fargli trovare un mondo che sia vivibile».

Workshop

L’azione è stata concordata durante un incontro a San Domenico Maggiore

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Lo striscione Uno degli attivisti davanti al cancello della Q8 di Napoli

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