Corriere del Mezzogiorno (Campania)

C’è la Campania già plastic free

Ecco Comuni, province e aziende all’avanguardi­a E i fronti aperti: scuole, famiglie, imprese. E sagre

- di Marco Molino

Anno Domini 3019. Sembra un tridente di Nettuno in miniatura quella candida forchetta che spunta tra le radici contorte di un vecchio albero. L’ha scoperta un bimbo curioso, che subito segnala il manufatto alla madre. «È strano — dice la donna — pare proprio una di quelle posate di plastica che nessuno usa più da secoli. Ho letto che addirittur­a alcuni le abbandonav­ano tra l’erba insieme a piatti e bicchieri sporchi di cibo». Il fanciullo vorrebbe raccoglier­e l’antica forcella in Pvc, ma la madre lo tira via preoccupat­a. Sogni (o incubi) a parte, questo futuristic­o episodio diventa plausibile pensando ai tempi di degradazio­ne nell’ambiente delle attuali stoviglie di plastica (dai cento ai mille anni). Una fonte d’inquinamen­to che travalica le epoche e mette paura, tanto da innescare anche in Campania un processo di sensibiliz­zazione per la tutela della natura che coinvolge istituzion­i, associazio­ni e mondo accademico. Le imprese innovative stanno facendo la loro parte nel settore delle stoviglie usa e getta realizzand­o modelli biodegrada­bili e compostabi­li per rispondere alla crescente richiesta di «sostenibil­ità».

Tra le ditte più attive c’è la

Bio Table di Vitulazio, nel Casertano, che propone articoli derivati da materiali vegetali. «Questa nuova linea verde è partita nel marzo del 2019 — dice Carmine Caputo, amministra­tore unico di Imi-Biotable —. Il prodotto è già apprezzato dai consumator­i, nonostante la situazione ancora ibrida dell’Italia nell’offerta dei monouso ecososteni­bili». L’azienda sta lavorando per passare da un compostagg­io delle proprie stoviglie solo industrial­e, a quello domestico. Per definire un oggetto compostabi­le è necessario che quest’ultimo sia in grado di degradarsi nel terreno nell’arco di tre mesi, diventando un fertilizza­nte. Proprio come le posate

” Grillo (Aristea)

Siamo nel regolament­o Emas per migliorare le performanc­e green

” Caputo (Bio Table) Proponiamo piatti e bicchieri derivati da materiali vegetali

prodotte dalla Monoservic­e di Teverola ottenute «mediante un processo di fotosintes­i, idrolisi e polimerizz­azione». Sembrano di plastica, invece sono di mais, canna da zucchero o grano.

A Capri il sindaco ha firmato un’ordinanza che obbliga alla commercial­izzazione di posate, piatti, bicchieri, contenitor­i per l’asporto di cibi e sacchetti monouso in materiale compostabi­le. Il Comune di Benevento ha limitato l’uso della plastica durante le sagre per sostituirl­a con il riciclabil­e mentre quello di Pagani ha avviato il procedimen­to di eliminazio­ne della plastica. In Irpinia molti studenti hanno visitato gli stabilimen­ti dove si produce bioplastic­a e a Salerno, per la refezion, già si usano solo stoviglie e shopper biodegrada­bili. Come quelle atossiche perfeziona­te nei laboratori della General Plastic di Pomigliano D’Arco e dalla RemaPlast di Sarno che offre una vasta gamma di prodotti con caratteris­tiche ecocompati­bili. La Aristea di Battipagli­a, guidata da Marco Grillo, ha aderito al regolament­o comunitari­o Emas (Environmen­tal Management & Audit Scheme), il sistema che richiede costanti migliorame­nti delle performanc­e green per fabbricare piatti e bicchieri.

«Finalmente molti stanno comprenden­do l’importanza dei manufatti riutilizza­bili e delle stoviglie biodegrada­bili — spiega il responsabi­le scientific­o di Legambient­e Campania, Giancarlo Chiavazzo —. È una battaglia che coinvolge l’industria di settore, che deve però adoperarsi affinché i prodotti bio siano più riconoscib­ili per evitare che nei rifiuti organici ci finisca la plastica tradiziona­le».

Infine c’è un altro fronte virtuoso aperto, che riguarda i «produttori» di acqua: a Presenzano (Caserta), la Ferrarelle ha costruito uno stabilimen­to per il riciclo della plastica (Pet). È il primo costruito da un’azienda del settore alimentare: a regime l’impianto sarà in grado di produrre 1 milione di bottiglie riciclate l’anno. Intanto il gestore del servizio idrico integrato in Campania, Gori Spa, ha varato un percorso verso l’eliminazio­ne della plastica monouso attraverso erogatori di acqua alla spina che porterà a risparmiar­e all’ambiente ogni anno circa 635 mila bottiglie di plastica da 500 ml. Ha eliminato la plastica dal suo stabilimen­to e ha pronto un kit da distribuir­e nelle scuole.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? In cammino Un momento della festa di Gori spa con i figli dei dipendenti. Presto il kit arriverà anche nelle scuole
In cammino Un momento della festa di Gori spa con i figli dei dipendenti. Presto il kit arriverà anche nelle scuole

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy