Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Quel tesoro di bio-creme
In tre anni hanno aumentato il fatturato del 104%, nella hit delle performance migliori Ma ad Alkemilla non si sono montati la testa: «Per noi fondamentale resta la ricerca»
nei confronti di operatori attualmente più piccoli di noi siamo aperti a collaborazioni e anche a dare consigli. La cosa che riteniamo più importante è far conoscere i prodotti di bellezza biologici a chi non ne ha mai sentito parlare». E non dimenticano di certo le difficoltà incontrate ai nastri di partenza. «È inutile nasconderselo, fare imprenditoria al Sud per certi versi è più complicato e ci si imbatte in qualche ostacolo in più — sottolineano —. Ma alla fine, quando con impegno ottieni i risultati, senti anche delle gratificazioni maggiori. Agli esordi in tanti ci guardavano con sospetto e incuriositi, perché aziende simili alla nostra al Sud erano poche, ma ci siamo fatti conoscere e abbiamo intrapreso un buon percorso. Una lezione che diamo tutti i giorni è di non “imborghesirci” e di continuare a fare i prodotti con la stessa attenzione e cura del primo giorno».
Bommino in passato è stato titolare di una bio-profumeria che operava soprattutto nell’e-commerce, Morale invece era attivo nel settore vendite di imprese della biocosmesi. Poi l’incontro e la meticolosa attenzione alla ricerca e sviluppo dietro ogni prodotto. «In un mondo come questo è facile sentire raccontare sempre la stessa storia — chiariscono i proprietari di Alkemilla —. In fin dei conti quello chi si chiede a un buon prodotto di bellezza è idratare, detergere e profumare. Per esempio profumare lavorando con prodotti bio è più complicato. Per noi è quindi fondamentale tutta l’area della ricerca perché quello che promettiamo attraverso un nostro articolo lo dobbiamo anche mantenere. La nostra produzione ora si è spostata in Toscana, ma manteniamo uno stretto contatto con chi fornisce le materie prime». Oggi Alkemilla produce una delle linee di solari più vendute in Italia e nel 2018 al Sana si è aggiudicata il premio per il prodotto più innovativo nella cosmetica biologica italiana: un filler anti-età distensivo e rimpolpante grazie ai componenti ecobio e vegan potenziato
” Quello che si chiede a un prodotto di bellezza è idratare, detergere e profumare. Profumare con prodotti bio è più complicato
Missioni con complessi aminoacidi e ricco di estratti bio di carciofo, mirtillo, bardana, equiseto,tarassaco e cardo mariano. Il siero è inoltre arricchito di provitamina B5 e vitamina E, estratti di argan, cera di girasole e mimosa ammorbidenti.
La crescita esponenziale della cosmetica naturale può generare confusione e aprire le porte anche a realtà poco affidabili? «Non crediamo che si stia generando confusione ma la cosa importante è che chi si approccia al settore deve seguire l’etica che lo contraddistingue, stando attenti alle certificazioni — commentano —. Pensiamo invece che nuove realtà siano le benvenute per fare crescere ulteriormente l’attenzione, ovviamente seguendo i dettami della correttezza commerciale. Noi per esempio rappresentiamo una parte della filiera. Insieme a noi e alle altre imprese della biocosmesi aumentano, crescono e migliorano anche i produttori delle materie prime che vengono utilizzate nella produzione. Il chilometro zero quando si raggiungono determinate dimensioni non si può sempre mantenere, ma si può valorizzare la qualità di chi opera in un determinato territorio».