Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un computer, un’idea La bellezza Sabina di
Il piccolo investimento, pochi soldi, il blog Poi i cosmetici. Fatti con l’olio di famiglia
piccola. «A cinque anni già mi appassionava fare maschere di bellezza — commenta la 29enne —. È rimasta un’attività che ho sempre svolto come passatempo, nel frattempo ho completato i miei studi in ingegneria gestionale ma ho anche concluso dei corsi in erboristeria e social marketing. Inizialmente neanche la mia famiglia credeva nelle potenzialità che potevano avere il blog e il marchio, ma sono molto contenta di come stanno andando le cose. Oggi i prodotti oltre a essere venduti online si trovano anche in un centinaio di punti vendita. Spesso sono all’avanguardia, per esempio sono stata tra le prime a inserire l’alga spirulina in un cosmetico».
Alla blogger piace sottolineare come tutta l’avventura sia nata come una grande scommessa. «Il mio investimento iniziale è stato di 5.000 mila euro, più della metà spesi per comprare un computer — sottolinea —. Per il resto ho dovuto chiedere la fiducia e la disponibilità di chi credeva nel progetto e fortunatamente c’è stato chi non si è tirato indietro dando vita in laboratorio alle mie idee. Sono molto cocciuta, ascolto i consigli, ma se credo che un prodotto vada realizzato in un certo modo vado dritta per la mia strada e finché non lo considero all’altezza delle aspettative non lo ritengo finito». A emozionarla in particolar modo il rapporto creato nel tempo con le lettrici più assidue e fedeli del suo blog, diventate nel frattempo anche consumatrici dei suoi prodotti. «La fiducia che mi danno è incredibile, sono sempre commossa quando me lo scrivono o me lo dicono. Provo a ricambiare tanto affetto garantendo sempre un altissimo livello di qualità, soprattutto perché io uso o consiglio creme e altri prodotti che testo in prima persona. Sono la prima consumatrice di quello che vendo o sponsorizzo, perché sul mio blog mi piace collaborare anche con altri marchi. Dico sempre che non sono brava a vendere ma lo sono a raccontare quello che faccio».
Centrale anche il messaggio ecologista dietro al marchio ParentesiBio, dove l’utilizzo del packaging e della carta è limitato, o totalmente assente, grazie all’uso della tecnologia: ogni flacone o contenitore ha un codice a barre che rimanda a contenuti multimediali, come video, sull’utilizzo, del prodotto. E poi c’è il riscatto sociale che vuole rappresentare questa ragazza del sud Italia. «Essere un imprenditrice così giovane non è semplice per tanti motivi — aggiunge Sabina —. Se guardo ai miei coetanei la maggior parte sono emigrati e mi piace lanciare un messaggio di stimolo anche a chi vorrebbe realizzare qualcosa nella propria terra. Da donna fare imprenditoria al sud è difficile ma non impossibile. Anche perché ricordo sempre che quello che ho raggiunto mi è costato e continua a significare grandi sacrifici. Studio, lavoro nell’azienda di famiglia e poi mi dedico alla mia creatura bio. Sono un tipo molto pratico e non è difficile trovarmi nella nostra campagna a bordo di uno dei mezzi agricoli». E il futuro? «Spero di continuare a produrre nuove linee e prodotti perché mi soddisfa molto quello che sto facendo». Una parentesi che non si chiude.