Corriere del Mezzogiorno (Campania)
QUANDO IL RAPPEZZO È PEGGIO DELLA VORAGINE
Tutta colpa di Napoli Servizi e dell’asfalto a freddo. Tutta colpa di un sistema che il Comune di Napoli ha messo a punto per le riparazioni rapide affidandosi al solo personale di cui dispone con lo scopo di mettere in sicurezza migliaia di fossi e di rimediare — anche se solo temporaneamente — ad una generalizzata situazione di degrado che caratterizza le strade dell’intera città.
Gli operai non sono tecnici, non sono esperti, ma sono gli unici dei quali si può disporre non per procedere ad una manutenzione ordinaria — per la quale occorre comunque affidarsi ad una ditta specializzata — ma ad un rappezzo fatto alla buona per coprire buche e avvallamenti.
La procedura cui si attengono gli operatori di Napoli servizi è sempre la stessa: portano un sacchetto di asfalto, riempiono la buca e alla fine pestano il tutto con i piedi, cercando di rendere omogeneo il rappezzo. Che resta comunque evidente e poco stabile.
Il risultato è, ad occhio, sconcertante e antiestetico. Nei fatti è anche poco resistente. Lo si nota, nelle ultime ore, lungo i marciapiedi che costeggiano la Villa comunale lungo via Caracciolo. Una arlecchinata in bianco e nero che lambisce i tombini e che non resisterà all’arrivo delle prime piogge.
Ma non è tutto. Procedendo lungo la strada si scopre che sotto via Partenope quel che resta dell’antico Molo borbonico è tenuto male e gestito peggio, con tubi in bella vista e rifiuti di plastica impigliati nelle erbacce che crescono disordinate arrivando a lambire gli scogli poco distanti. Un degrado che ha a che fare con l’inquinamento ambientale e l’abbandono del un patrimonio storico architettonico.