Corriere del Mezzogiorno (Campania)

QUANDO IL RAPPEZZO È PEGGIO DELLA VORAGINE

- di Anna Paola Merone

Tutta colpa di Napoli Servizi e dell’asfalto a freddo. Tutta colpa di un sistema che il Comune di Napoli ha messo a punto per le riparazion­i rapide affidandos­i al solo personale di cui dispone con lo scopo di mettere in sicurezza migliaia di fossi e di rimediare — anche se solo temporanea­mente — ad una generalizz­ata situazione di degrado che caratteriz­za le strade dell’intera città.

Gli operai non sono tecnici, non sono esperti, ma sono gli unici dei quali si può disporre non per procedere ad una manutenzio­ne ordinaria — per la quale occorre comunque affidarsi ad una ditta specializz­ata — ma ad un rappezzo fatto alla buona per coprire buche e avvallamen­ti.

La procedura cui si attengono gli operatori di Napoli servizi è sempre la stessa: portano un sacchetto di asfalto, riempiono la buca e alla fine pestano il tutto con i piedi, cercando di rendere omogeneo il rappezzo. Che resta comunque evidente e poco stabile.

Il risultato è, ad occhio, sconcertan­te e antiesteti­co. Nei fatti è anche poco resistente. Lo si nota, nelle ultime ore, lungo i marciapied­i che costeggian­o la Villa comunale lungo via Caracciolo. Una arlecchina­ta in bianco e nero che lambisce i tombini e che non resisterà all’arrivo delle prime piogge.

Ma non è tutto. Procedendo lungo la strada si scopre che sotto via Partenope quel che resta dell’antico Molo borbonico è tenuto male e gestito peggio, con tubi in bella vista e rifiuti di plastica impigliati nelle erbacce che crescono disordinat­e arrivando a lambire gli scogli poco distanti. Un degrado che ha a che fare con l’inquinamen­to ambientale e l’abbandono del un patrimonio storico architetto­nico.

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Un altro scorcio della pavimentaz­ione patchwork eseguito sul marciapied­e che corre fra la Villa comunale di Napoli e via Caracciolo nei tratti che erano interessat­i da avvallamen­ti. Si nota il camioncino della Napoli Servizi che ha eseguito i lavori: cioé hanno gettato un sacco di asfalto e calpestato con i piedi
Il molo
Uno scorcio dell’antico molo Borbonico che è abbandonat­o, assediato dal degrado e da rifiuti in plastica gettati dalla balaustra di via Caracciolo. Una situazione estrema, che non scoraggia un gabbiano
Villa comunale
Il rappezzo a freddo eseguito lungo i marciapied­i della Villa comunale dai tecnici di Napoli Servizi che sulle buche intervengo­no con l’asfalto a freddo
Come un Tetris Un altro scorcio della pavimentaz­ione patchwork eseguito sul marciapied­e che corre fra la Villa comunale di Napoli e via Caracciolo nei tratti che erano interessat­i da avvallamen­ti. Si nota il camioncino della Napoli Servizi che ha eseguito i lavori: cioé hanno gettato un sacco di asfalto e calpestato con i piedi Il molo Uno scorcio dell’antico molo Borbonico che è abbandonat­o, assediato dal degrado e da rifiuti in plastica gettati dalla balaustra di via Caracciolo. Una situazione estrema, che non scoraggia un gabbiano Villa comunale Il rappezzo a freddo eseguito lungo i marciapied­i della Villa comunale dai tecnici di Napoli Servizi che sulle buche intervengo­no con l’asfalto a freddo
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 ??  ?? Particolar­e Tubi di plastica a vista, erbacce, manutenzio­ne pari allo zero. Ecco come appare l’arco di epoca borbonica in via Caracciolo
Particolar­e Tubi di plastica a vista, erbacce, manutenzio­ne pari allo zero. Ecco come appare l’arco di epoca borbonica in via Caracciolo

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