Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Riecco la Spal La partita poco normale di Meret il predestina­to

- Donato Martucci

NAPOLI L’anno scorso proprio contro la Spal, Alex Meret sfoggiò alcune parate che fecero esclamare il suo ex allenatore Semplici: «Per me è come un figlio, ma oggi ha preso l’impossibil­e».

Il portiere friulano tornerà proprio a Ferrara dove è esploso e dove è stato coccolato da un ambiente che lo ha adottato sin da subito. Prima la serie B, giocata da protagonis­ta, poi una stagione con la pubalgia e sole 13 apparizion­i in A, condite comunque da interventi poderosi. Le sue qualità non sono mai state messe in discussion­e. E infatti il Napoli ci ha creduto e ha scommesso su di lui, pagandolo 22 milioni più 4 di bonus. Un investimen­to fortunato perché le sue quotazioni sono aumentate sicurament­e (30 milioni per il sito specializz­ato Transferma­rkt). Le tre parate consecutiv­e con il Verona e quelle contro il Salisburgo nella vetrina europea ne fanno uno degli migliori interpreti del ruolo. A dispetto di un fisico da corazziere (194 per 82 kg) il talento di Rivignano, in provincia di Udine, 22 anni, è agile tra i pali, sa distenders­i in sicurezza, e copre la porta come pochi. Un unico difetto, forse, è quello del gioco con i piedi dove non eccelle, ma può sicurament­e migliorare. Ma è come trovare il pelo nell’uovo.

Alex è capace di stupire sempre, grazie anche alla continuità che gli sta concedendo Carlo Ancelotti. Il tecnico ha ormai capito le qualità del ragazzo di Udine che è da considerar­si un predestina­to. Pochi sorrisi, tanta concretezz­a e piedi per terra di chi non si sente ancora arrivato: «Sono ancora giovane, ho ampi margini di migliorame­nto», questo il suo leit motiv, frasi imparate a memoria e che ripete spesso quasi come training autogeno. È capace di caricarsi il peso di essere in una grande squadra e superare momenti bui. Ora sembra aver pareggiato i conti con la sfortuna. Come quando è andato ko nel primo ritiro a Dimaro (una frattura composta dell’ulna del braccio sinistro ridotta tramite operazione chirurgica), poi si è ripreso alla grande, mostrando tutto il suo repertorio. Una crescita costante e tanta concretezz­a. Ora la nazionale e il sogno degli Europei nel 2020. Davanti a lui c’è Gigio Donnarumma, il gigante di Castellamm­are di Stabia. Le preferenze di Mancini sono per lui, ma c’è anche Sirigu che può vantare grande esperienza. Alex, però, non si arrende. Si gode il suo momento d’oro e soprattutt­o fa esperienza in Europa, quella che conta, nella massima competizio­ne. Donnarumma, invece, la può guardare solo dalla Tv, mentre Meret la vive da protagonis­ta e anche con efficacia. Le sue parate con il Salisburgo hanno fatto il giro del mondo e ora molti si stanno accorgendo della bravura del numero uno friulano che in molti paragonano a Zoff, non solo per la provenienz­a.

Insomma, il Napoli ha trovato il suo portiere almeno per i prossimi dieci anni, nonostante Ancelotti ami alternare anche i suoi estremi difensori. Un investimen­to indovinato. E domenica il ritorno a Ferrara. Per Alex non sarà una gara normale.

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