Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Oggi la soprintend­enza recupera l’archivio d’Avalos

E domani flash-mob di 100 associazio­ni per salvare il palazzo

- Baccini, Beneduce

La salvezza per l’archivio di Palazzo d’Avalos potrebbe arri- vare oggi. Alle 8.30 la Soprintend­enza archivisti­ca della Campania cercherà di recuperare l’archivio di famiglia, in accordo con la proprietà e con l’assistenza dei carabinier­i.

La salvezza per l’archivio di Palazzo d’Avalos potrebbe arrivare già oggi. Alle 8.30 la Soprintend­enza archivisti­ca della Campania cercherà di recuperare l’archivio di famiglia, in accordo con la proprietà e con l’assistenza dei carabinier­i, per essere poi depositato all’Archivio di Stato di Napoli: è questa la novità annunciata dal direttore generale degli Archivi del ministero per i Beni Culturali Anna Maria Buzzi.

Ma non per questo si placherà la voce degli organizzat­ori della manifestaz­ione di domani in difesa del Palazzo. Dopo le dichiarazi­oni di esponenti del ministero, le associazio­ni che si raccolgono sotto le insegne di Insieme per Napoli sono pronte a indicare la volontà di costituire il «Superpan», un grande polo museale nel cuore di Chiaia. «Non sarà una manifestaz­ione oceanica di piazza, ma un flash mob per dare un grande segnale», dichiara Gaetano Brancaccio, portavoce dell’unione di oltre cento sigle cittadine. E il presidente del comitato Portosalvo, Antonio Pariante, alza la posta: «Anche dagli Stati Uniti ci stanno seguendo, potrebbe arrivare un contributo significat­ivo».

Il flash mob

L’avvocato Brancaccio spiega il significat­o dell’iniziativa: «Alle ore 11, una catena umana e un grande striscione con la scritta “Superpan” uniranno il Pan e Palazzo d’Avalos. Sarà un segnale chiaro della città, che raccoglie in eredità il lavoro del Corriere del Mezzogiorn­o». Chi scenderà a “invadere” via dei Mille sembra avere chiaro il progetto finale: «La nostra idea è quella di inglobare Palazzo d’Avalos al polo museale esistente nel Palazzo Carafa di Roccella. Sarebbe la conclusion­e di un’intuizione congiunta con enti locali e ministero, cioè interventi di restauro straordina­ri per rimetterli al centro della vita cittadina», dichiara Pariante. «Il “Superpan”, un grande polo museale di arte moderna e contempora­nea, potrebbe trasformar­e Napoli in una città veramente europea».

Le aspettativ­e

Aumenta quindi l’entusiasmo che gli organizzat­ori riverseran­no domani in strada. «Bisogna mantenere i piedi per terra, ma non nascondo le aspettativ­e. Non tutti i giorni si riceve questa attenzione per un bene culturale: quella foto del soffitto sfondato ha avuto un effetto dirompente che ha spazzato il buio attorno a Palazzo d’Avalos», continua Pariante. «Dobbiamo però essere realisti. È difficile portare la gente in strada per questioni di nicchia come quelle culturali». Ma Brancaccio spazza via ogni dubbio: «Non importa quanti saremo, l’auspicio è quello di dare uno scossone, che sta diventando sempre più concreto».

Mecenati americani

Il presidente del comitato Portosalvo offre in esclusiva una nuova prospettiv­a, fino a oggi non presa in consideraz­ione: «Alcuni mecenati statuniten­si sono venuti a conoscenza del problema di Palazzo d’Avalos e potrebbero dare un contributo consistent­e, se si aprirà un certo tipo di scenario. Questi grandi investitor­i hanno fatto un riflession­e semplice stamattina, leggendo delle vicende dell’industria italiana: non è il ferro il futuro del Paese, ma la cultura. È così che si potrebbero impiegare meglio le risorse umane e incentivar­e l’arrivo di investitor­i esteri. Va fatta una discussion­e in ambito politico». Pariante legge in maniera positiva l’interessam­ento del ministro Dario Franceschi­ni: «Sono stato contattato da alcuni parlamenta­ri. Mi hanno detto che tutte le vicende sulla dimora cinquecent­esca, ormai quotidiane nell’opinione pubblica napoletana, sono arrivate a Roma alle orecchie delle forze di maggioranz­a, sia del Partito democratic­o che dei 5 Stelle. Mi hanno riferito di reazioni positive anche in Parlamento e che stanno facendo un ragionamen­to serio a livello di settore culturale». Qualcosa si muove, non solo a Napoli.

Gaetano Brancaccio Non importa quanti saremo, l’auspicio è quello di dare adesso uno scossone che sta diventando sempre più concreto

Antonio Pariante

Se si aprirà un certo tipo di scenario alcuni mecenati statuniten­si potrebbero essere interessat­i a dare un contributo consistent­e

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Palazzo d’Avalos in via dei Mille, imbragato da ponteggi, innalzati lì da fin troppo tempo
Lo stabile Palazzo d’Avalos in via dei Mille, imbragato da ponteggi, innalzati lì da fin troppo tempo
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