Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Monte di Dio, voragine e paura tra i residenti
Cause ancora da accertare. Lo smottamento di via Calascione ha inghiottito una panchina e un albero
«Ho sentito squillare il citofono tra le quattro e mezza e le cinque. Sono sceso, ho visto i vigili del fuoco e la voragine davanti casa». Luca Tozzi, avvocato amministrativista che abita al civico 16 di viale Calascione, racconta il suo brusco risveglio. È uno dei residenti della strada, a Monte di Dio, dove si è aperta la voragine.
«Ho sentito squillare il
NAPOLI citofono tra le quattro e mezza e le cinque. Sono sceso, ho visto i vigili del fuoco e la voragine davanti casa». Luca Tozzi, avvocato amministrativista che abita al civico 16 di viale Calascione, racconta il suo brusco risveglio all’alba di ieri. È uno dei residenti della strada, in zona Monte di Dio, nella quale si è creata una grossa buca profonda almeno cinque o sei metri e larga circa il doppio.
Un dissesto importante sulle cause del quale non è ancora possibile avere certezze ma che, secondo i rilievi che sono stati effettuati dai tecnici di Abc e del servizio fognature del Comune, non parrebbe riconducibile a guasti e cedimenti delle condotte sotterranee. «Ho chiesto notizie ai pompieri — prosegue l’avvocato Tozzi — e mi hanno detto che già martedì c’era stato un cedimento in un ampio garage in vicoletto Cappella Vecchia, alcuni metri più sotto ed in corrispondenza della verticale dello sprofondamento di oggi. Hanno ipotizzato che possa esserci una relazione tra i due episodi. Non sono in grado di confermarlo, ovviamente. Spero, però, che siano effettuati tutti gli accertamenti ed i rilievi indispensabili anche perché nel garage qui sotto sono stati realizzati importanti lavori di ampliamento nel corso del tempo». La voragine in viale Calascione ha inghiottito una panchina ed un albero. Se si fosse verificata in un orario diverso avrebbe potuto provocare vittime.
I residenti della zona, invece, se la sono cavata con un po’ di paura e moltissimi disagi. Non hanno ricevuto ordinanze di sgombero. C’è chi, però, per esempio un architetto che preferisce omettere il suo nome e vive al civico 14, ha deciso in ogni caso di trascorrere altrove la notte tra venerdì e sabato. «Non me la sento — confessa — di rimanere. Ho paura cha la strada possa cedere ulteriormente e che lo sprofondamento possa coinvolgere la mia abitazione. Le camere da letto della mia famiglia sono pochi metri al di qua dei bordi del cratere e dell’area interdetta. Andremo da mio cognato almeno per una notte. Il meteo prevede ancora piogge torrenziali e temo che questo potrebbe aggravare la situazione». Parla mentre i tecnici inviati dal Comune imboccano la scalinata che da viale Calascione conduce in vicoletto Cappella Vecchia. Pochi passi ed entrano nel garage Santopaolo. Percorrono alcuni metri sulla destra ed ecco in cima ad una breve rampa un ampio buco nel muro, provocato dallo smottamento che si è determinato martedì scorso. Siamo nei locali dove negli anni Ottanta c’era il “Myway”, discoteca di riferimento per i giovani napoletani del centro, circa 20 metri più sotto rispetto alla voragine di viale Calascione.
Scrutano con le pile nella cavità e chiedono informazioni a Santopaolo. Nei prossimi giorni proseguiranno i sopralluoghi per stabilire quale sia il modo migliore di intervenire e per accertare se ci siano effettivamente correlazioni tra l’episodio di martedì nell’ampio ricovero per auto di vicoletto Cappella Vecchia e quanto accaduto ieri in viale Calascione.