Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Striscioni contro i giocatori Stasera gara ad alta tensione
Si annuncia un clima pesante stasera con il Genoa. Ieri striscioni d’accusa
Si allarga la frattura tra tifosi e squadra. La contestazione ai calciatori azzurri e tutto quanto sta accadendo al Napoli è un boccone amaro, difficile da mandare giù. In città non si fa che discutere di quanto accaduto a partire dal dopo-Salisburgo e anche alla vigilia di Napoli-Genoa la tensione registrata non faceva presagire nulla di buono. Ieri mattina sono apparsi striscioni nei luoghi simbolo della città: il Maschio Angioino, il Lungomare, il Museo Nazionale e all’esterno dello stadio San Paolo. «Avete scelto una brutta strada... Rispettate chi questa maglia la ama e vi paga!».
NAPOLI Si allarga la frattura tra tifosi e squadra. La contestazione ai calciatori azzurri e tutto quanto sta accadendo al Napoli è un boccone amaro, difficile da mandare giù. In città non si fa che discutere di quanto accaduto a partire dal dopo-Salisburgo e anche alla vigilia di Napoli-Genoa la tensione registrata non faceva presagire nulla di buono. Ieri mattina sono apparsi striscioni nei luoghi simbolo della città: il Maschio Angioino, il Lungomare, il Museo Nazionale e all’esterno dello stadio San Paolo.
«Avete scelto una brutta strada... Rispettate chi questa maglia la ama e vi paga!». Questo è quanto si legge su uno striscione con firma Curva A. Dopo la contestazione allo stadio San Paolo per l’allenamento a porte aperte alla presenza di pochi tifosi, ora ai calciatori toccherà superare l’esame di un impegno casalingo con almeno 30.000 spettatori. E non sarà certo il colpo d’occhio a frenare la contestazione: il clima sarà pesante. La Curva A sembra quella più agguerrita contro i calciatori. Sui social monta la protesta e la pagina Facebook è ricca di inviti ai calciatori a voltare pagina e a tirare fuori gli attributi. «Troppe parole e pochi fatti - si legge in un post - tirate fuori i c….vogliamo undici leoni». Oppure un elogio ai tifosi, che sono «gli unici ad onorare la maglia, colori e città al di là di risultati, chilometri e avversità». I gruppi organizzati della Curva B, invece, non saranno allo stadio stasera. Hanno deciso di disertare la gara per protestare contro le misure adottate dalla Questura che ha emesso multe e Daspo (divieto d’accesso alle manifestazioni sportive) per aver violato il regolamento d’uso dello stadio San Paolo (occupazione delle vie di fuga, tifosi a cavalcioni sulle balaustre). I sostenitori si ritroveranno all’esterno dello stadio, all’altezza della Curva B, per protestare contro queste misure restrittive: «Perché potranno allontanarci dagli stadi – si legge in un volantino diffuso dagli ultrà – ma non potranno vietarci di manifestare l’amore per i nostri colori in modo libero».
Anche Antonella Leardi, madre del giovane tifoso Ciro Esposito, morto a seguito delle ferite nella sparatoria prima della fine di Coppa Italia Napoli-Fiorentina del 2014 a Roma, ha scritto una lettera con la quale rivolge «un accorato appello per far tornare la serenità in casa Napoli». «È un momento particolare per i nostri colori azzurri– si legge ancora nel testo firmato dall’associazione Ciro Vive e da una tifosa azzurra francese, Giuliana -, l’ambiente è minato da sentimenti che non appartengono alla nostra gloriosa storia. Ma i tifosi hanno bisogno di continuare a sperare ancora. Noi tifosi abbiamo bisogno del nostro Napoli come il Napoli ha bisogno dei suoi tifosi».